Art of ospitality, autenticità, unicità, unforgettable emotion touch. Essenza di uno stile ben preciso per Cantine Ferrari partnership de The World’s 50 Best Restaurants.
di Antonella Iozzo
Milano – Art of ospitality: distillare la massima espressione del piacere e della soddisfazione in note preziose di una sinfonia abilmente orchestrata con cura, professionalità, passione. Attimi che invitano a entrare, a restare, a vivere luoghi scolpiti nel segno dell’autenticità. Supreme emozioni per supremi desideri.
Art of ospitality, è stato il tema dell’incontro-dibattito organizzato da Cantine Ferrari e The World’s 50 Best Restaurants nella suggestiva cornice di Palazzo Serbelloni a Milano. La classe e l’innata cordialità di Matteo Lunelli, Presidente & CEO Ferrari Trento, e Hélène Pietrini, Direttrice The World’s 50 Best Restaurants come ouverture all’incontro, moderato con estrema eleganza e competenza da Eleonora Cozzella, coordinatrice per l’Italia di The World’s 50 Best Restaurants. Cozzella ha disegnato le molteplici espressioni dell’arte dell’ospitalità in un dialogo sinergico all’insegna di quella particolarissima sensazione, percezione o tangibile epidermide dell’evocazione che gratifica la vista, nutre l’anima e avvolge ogni cellula dei nostri sensi, è art of ospitality, of course.
Art of ospitality, bubbles and Ferrari, bollicina ufficiale della cerimonia di premiazione, che si terrà il 13 giugno a New York al Cipriani Wall Street, e ideatore del premio “Ferrari Trento Art of Hospitality Award”, un alto riconoscimento per il ristorante che, secondo i mille votanti del panel, avrà saputo coinvolgere l’ospite in un percorso di massima gratificazione grazie al livello del servizio, alla piacevolezza dell’ambiente, all’accoglienza ricevuta.
Art of ospitality: elegia gastronomica, magia dell’accoglienza, atmosfera, charme dell’arredo, per una celebrazione dei sensi capace di rendere la nostra vita più emozionante e luminosa. Essenza di uno stile ben preciso per Cantine Ferrari partnership de The World’s 50 Best Restaurants, i 50 migliori ristoranti al mondo. È l’inizio di una nuova composizione dell’eccellenza Ferrari che conferisce un solido valore al futuro del made in Italy.
Empasse emotivo e marketing in una simbiotica dinamica di sviluppo che rende l’Arte dell’ospitalità, il cuore pulsante di una total experience memorabile e focus strategico dal quale partire per intraprendere un percorso di ricerca, crescita, innovazione professionale di altissimo livello.
Ospiti d’eccezione per un parterre internazionale che mette in luce tutte le declinazioni dell’arte dell’ospitalità in savoir faire e garbo, conoscenza ed intraprendenza: Severino Salvemini, Professore Ordinario presso l’Università Bocconi; Massimo Bottura, Chef dell’Osteria Francescana, Modena; Andreas Caminada, Chef di Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera); Daniel Willis, Direttore di The Clove Club, Londra; Raffaele Alajmo, Direttore de Le Calandre, Rubano (PD; Mauro Governato, Direttore del Four Seasons Hotel Milano.
The spirito of concept: autenticità, unicità, unforgettable emotion touch. Sfera emozionale in primo piano, sullo sfondo gli studi di settore, le evoluzioni del marketing, la progettualità, per rendere reale tensione sensoriale l’esperienza gastronomica. Punto di partenza di un volo planare nell’universo ben più ampio del sublime risveglio della mente nell’apoteosi della bellezza, intesa come culto del piacere estetico e sensoriale. Esperienza, diletto del vivere masterpiece by art of ospitality.
Dalla professionalità alla passione un tessuto imprenditoriale articolato e complesso in una sintesi espressa magistralmente da Severino Salvemini, Professore Ordinario presso l’Università Bocconi. Dietro ogni sublime esperienza, una concertazione di menti che affrontano le diverse situazioni, dall’arredo, all’acustica, dall’illuminazione al sottofondo musicale, dalla qualità del servizio all’atmosfera. Plus di servizi come corollario alla creazione culinaria, diva, étoile nell’estensione atemporale di quell’attimo memorabile.
Eleonora Cozzella, introduce, sfiora le nuance del tema, lancia imput e lascia agli ospiti il compito di introdurci in una sinfonia in più tempi dalla musicalità affascinante e capace di rinascere foriera di valori unici. Valore, unicità, sembra essere la nota dominante di Andreas Caminada, Chef di Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera). Al cuore dell’ospite partendo dal proprio di cuore, la sua sembra essere proprio una mission verso l’impareggiabile qualità e servizio. Interazione di passione e professionalità, attenzione e sensibilità verso il personale. Saperlo scegliere, ascoltare, saper intervenire, quando è il caso, con tatto e discrezione, saper renderlo parte attiva del concept, è fondamentale per l’atmosfera e il mood del luogo. Profusione d’idee che prendono forma, che diventano cifra distintiva di un’orchestrazione coesa e stimolante. È da qui che nasce il carattere del luogo è da qui che nasce quel richiamo particolare al quale l’ospite non sa rinunciarne.
Stessi principi dispiegati con uno stile diverso per Daniel Willis, Direttore di The Clove Club, Londra, audace interpretazione del culto dell’ospite che non si scosta dal senso di un’art of ospitality a 360°.
L’amore per i dettagli rievoca l’amore per l’accoglienza, essenza che celebra l’ospite e … lo chef, solo se si crea una confluenza di azioni e situazioni dal servizio all’ambiente, l’arte culinaria raggiunge l’apoteosi. Occhi puntati sul personale, sul maitre, quasi un diplomatico al quale si affida il compito importante d’interagire con il piatto e al contempo con l’ospite. Compito delicato, fondamentale, solcato dalla chimica delle emozioni non sempre facile da gestire ne sono convinti Massimo Bottura, Chef dell’Osteria Francescana, Modena; Raffaele Alajmo, Direttore de Le Calandre, Rubano (PD); Mauro Governato, Direttore del Four Seasons Hotel Milano.
È un piacevole dialogo, una conversazione ricca di spunti riflessivi, che Eleonora Cozzella riesce a rilanciare in un intreccio di stilemi differenti nel fil rouge dell’autenticità.
Into the world ospitality, the passione. La passione pura che governa il gesto, che plasma l’impegno in concreta espressione, che dilaga nella mente e segue l’istinto verso quella professionalità che premia, che forma l’eccellenza che detta le regole di un’esclusività che non ha limiti o confronti. Magia che nasce dall’incanto di un luogo che non può esistere altrove come ci trasmette Mauro Governato, Direttore del Four Seasons Hotel Milano, la sua lunga esperienza internazionale è il plus di una passione che racconta l’arte dell’ospitalità come mestiere.
Art of ospitality Sinergia d’intenti e di talenti per un’arte dell’ospitalità che incontra il carattere del maitre de maison, la personalità del suo ideatore, lo stile esclusivo di chi la vive, quotidianamente, con il cuore e la mente, testimonial senza tempo Antonio Santini, presente in sala insieme a tanti colleghi ed esperti come, Roberto Cerea “Da Vittorio” Brusaporto, “Il Luogo di Aimo e Nadia”, Berton, Cracco, Fiammetta Fadda. Su tutti il maestro Marchesi, la cucina italiana non sarebbe stata la stessa senza la lungimiranza e l’intelligenza di Gualtiero Marchesi. Semplicità e rispetto per la materia prima la chiave di volta della sua filosofia, l’importanza della sala da sempre il suo valore non aggiunto ma fondamentale per un’arte dell’ospitalità vera e autentica.
Art of ospitality l’armonia ha trovato casa.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(02/05/2016)
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