Arte nei valori Allegrini. Allegrini assegna ad Arte Sella, il settimo Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”. Ad un anno dalla Tempesta Vaia, Allegrini riconosce il coraggio, la determinazione, la forza di rinascere.
di Antonella Iozzo
Fumane (VR) – Allegrini, un nome, uno stile, una realtà. Semplicemente un modo di essere eccellenza e identità. Valori che ridefiniscono i confini dell’onestà intellettuale e dell’etica e quelli di Allegrini raggiungono le sfere auree dell’” Arte di Mostrare l’Arte”, più che un Premio l’essenza di una filosofia capace di accostare all’antica arte del vino, l’arte di esprimerlo nella sua natura, territorialità, gesto, anima di un luogo.
Si parte da qui, per raggiungere la bellezza e mostrarla al mondo con progetti culturali capaci di trasformare i limiti, di qualunque natura, in opportunità di creare percorsi estetici e sociali. Solo così si può raggiungere un contatto profondo con la realtà, interagire con il presente e cogliere l’attimo del domani. Un movimento costante e continuo che mostra il proprio tempo e l’arte di viverlo nelle sue dinamiche più complesse e imprevedibili, che siano oscillazioni dell’umano agire o pulsazioni dell’ingovernabile. Tempeste che smuovano la materia e creano quell’ordine sparso di conflitti e sentimenti dal quale rinasce la vita. L’arte di viverlo mostra l’uomo e la sua natura. Allegrini ne riconosce il coraggio, la forza, la determinazione di essere e di credere ed assegna ad Arte Sella, spazio espositivo all’aria aperta di Borgo Valsugana, il settimo Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”.
La cerimonia di consegna del riconoscimento si è tenuta nella bellezza evocativa di Villa Della Torre, a Fumane di Valpolicella (VR), nel primo anniversario della Tempesta Vaia, il più grande fenomeno di danneggiamento del patrimonio forestale mai registrato in Italia, che il 29 ottobre 2018 ha colpito i boschi delle Alpi centro-orientali abbattendo 14 milioni di alberi.
Arte Sella, profondamente ferita dalla Tempesta Vaia, da più di trent’anni è un luogo dove le diverse espressività artistiche con-vibrano e convivino con la natura. Una dimensione quasi sospesa, è come se il sensibile sfiorasse il terreno e viceversa scatenando un vortice di emozioni che parlano all’uomo in un’atmosfera di sgomento e quiete musicale, di stupore e ammirazione. Ed è proprio questo che emerge ascoltando le parole di Giancarlo Mastella, direttore di Villa Della Torre e membro della giuria del premio, presieduta da Antonio Foscari.
Poi, la Tempesta Vaia, nulla è come prima, tutto precipita nell’abisso, le parole non bastano a descrivere, sembrano quasi incapace di esprimere ciò che è stato e ciò che ha lasciato dentro ciascuno di noi, tanti piccoli brandelli di tempesta che continuano ad urlare, basta un alito di vento. Forse sta in questo l’essenza dell’opera sonora “L’Urlo di Vaia” di Vera Bonaventura e Roberto Mainardi che ha introdotto la cerimonia.
Durante la Lectio Magistralis tenuta dal direttore artistico di Arte Sella Emanuele Montibeller dal titolo “La forma dell’arte”, ogni singola corda dell’animo umano avvertiva il percorso emozionale vissuto istante dopo istante da Emanuele Montibeller. Paura, sconcerto, dolore, poi forza, energia, voglia di ricostruire. Dal grido lanciante degli alberi sradicati, dalle lacrime strappare di rami, foglie e tronchi, dalla terra desolata e silenziosa che accoglie le ferite dei suoi Esseri, Montibeller e tutto il suo team ritrovano il battito vitale per dare nuovo volto ad Arte Sella.
La forma dell’arte non è mai statica, ma si muove, varca le soglie, produce emozioni e riflessioni. Si evolve rapidamente, rivoluziona le concezioni di spazio, materia, tempo, giungendo all’incrocio digitale. Inizia un nuovo viaggio per Arte Sella, le impressioni e la scienza convergono verso la stessa traiettoria per istanze creative tra rigore scientifico e matrice estetica. Scienza che alla VII edizione del Premio Allegrini si concretizza con l’intervento del climatologo Franco Prodi, sul tema del riscaldamento globale.
“C’è sicuramente una preoccupazione per i fenomeni atmosferici che stanno cambiando il paesaggio – ha commentato Marilisa Allegrini, presidente del gruppo vitivinicolo -. Ma, come insegna la lezione di Arte Sella, l’intelligenza, la caparbietà, la determinazione dell’uomo possono dare speranza e far pensare che possiamo intervenire nel modo migliore con amore e rispetto per la natura. Quando l’uomo vive in simbiosi con la natura dà il meglio di sé”.
Marilisa Allegrini, persona vera e autentica con la sua luce interiore che irradia di ogni ambiente sembra essere la visualizzazione estetica della lungimiranza, del creare sinergie di talenti che partono dal terroir e raggiungono orizzonti internazionali nel segno della crescita economica, sociale e culturale.
Un evento dove il feeling fra passione e realtà ha generato l’arte di mostrare il volto del coraggio e della rinascita. Sinergie di arti che immancabilmente a Casa Allegrini incontra l’arte enogastronomica. E se i vini simbolo Allegrini La Grola Limited Edition Hiroyuki Masuyama e Allegrini, La Poja 2013, dove la corvina diventa velluto sonoro lastricato di intuito e sapienza, Allegrini, Recioto Giovanni Allegrini 2015, è il nettare che invita alla meditazione, che parla di tradizione e di calore, di vocazione e d evocazione.
Vini che hanno accompagnato un menu dedicato al bosco. Profondi paesaggi carichi di humus infinito nella performance culinaria che celebra i funghi sia nel risotto ai finferli e tartufo nero dei Monti Lissini, sia nella tagliata di filetto di manzo con funghi porcini crudi.
Una danza al sapor di bosco che si conclude con il “Trionfo del Sottobosco”, piccoli frutti di bosco in una sublime apoteosi di crema e cioccolato bianco che inebriava i sensi e apriva la mente all’immaginazione.
ALLEGRINI
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(31/10/2019)
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