La serata si apre con una cena insieme a Donà e Waldner nel Romantik Hotel Oberwirt ed il vino diviene la quintessenza di una esperienza enogastronomica sublime e sottilmente audace.
di Antonella Iozzo
Marlengo (BZ) – Merano Wine Festival, il vino nelle sua essenza più esclusiva. Tutte le forme del vino, tutte le sfumature di un evento che conquista e seduce appassionati ed operatori del settore. Non esserci è un colpo basso alla wine passione, esserci è una rinascita sensoriale che catalizza l’attenzione e ci proietta in un a realtà in forte ascesa.
Vivere il Merano Wine Festival è anche condividere momenti con personalità che vivono il sentimento del vino come l’enologo ed esperto di viticoltura Hartmann Donà, e personalità che elevano questo sentire il cantico della terra a espressione di convivialità e di cultura come il Sig. Joseph Waldner, proprietario dell’Oberwirt e della Tenuta Eichnstein. Dal vino al vino solo emozioni in divenire.
Se poi la serata si apre con una cena che riunisce fra i commensali, Donà e Waldner proprio nel caloroso Romantik Hotel Oberwirt, il vino diviene la quintessenza di una esperienza enogastronomica sublime e sottilmente audace.
Umori che s’incontrano sotto il segno dello Chef Werner Seidner, che alza il sipario su una notte tesa verso le melodie del MWF con una “Tartara di branzino e gamberi con caviale e mango”. Sapidità, dolcezza e regalità in un armonico contrasto che esulta per la perfetta combinazione dei sapori. People and event, e la Stube dell’Hotel Oberwirt, deliziosamente accogliente, pulsa di cordialità altoatesina in consonanza con la seconda proposta dello Chef, “Carpaccio di bue, asparagi, tartufo bianco e strudel di patate”. Still life dove la vividezza e la croccantezza degli asparagi fanno da mordente alla scioglievolezza del carpaccio, esaltato a sua volta, dall’intensità del tartufo, poi tutto si placa nella neutralità delle patate.
Riflessi di creatività culinaria ci vengono incontro da un paso doble di formaggi, interpretati con maestria “Crema catalana al gorgonzola, crema al parmigiano e speck su crackers di pane nero”, il sapore deciso del gorgonzola avvolge il palato, la crema al parmigiano lo eleva a raffinatezza. Tutti i suoi profumi sono stati mantenuti, una nuvola in contrasto con la nota aromatica dello speck. Le suggestioni del luogo cadenzano la conversazione tesa fra viticultura, piacere del vino e il bello della vita. Loquacità comunicativa che cede il passo al silenzio contemplativo, quando la semplicità disarmante dei “Tagliolini al tartufo bianco” entra in scena. Naturalmente tutto è accompagnato dai vini della Tenuta del Sig. Waldner, Sauvignon, ammaliante, le diverse annate del Gloria Dei, 2010 e 2008 Pinot Bianco, Sauvignon e Riesling, invece implodono di armonia, di equilibrio e freschezza. Una felice combinazione dal fascino discreto ed esigente, che nell’annata più vecchia abbinata al tagliolino è pura musicalità, nessun gusto prevale sull’altro, anzi il vino prima avanza poi arretra lasciando le papille gustative pronte per un nuovo boccone. La memoria scopre antichi sapori rivistati con il “Risotto con maialino croccante”, ottima la cottura del riso che si amalgama sia alla tenerezza della carne, sia alla sua croccantezza esteriore.
L’esperienza sul campo di Donà e palpabile con intelligenza e spiccato senso pratico tesse un racconto affascinate, è un piacere ascoltarlo e percepirne le sfumature, è come se entrassimo in punta di piedi nel silenzio delle cantine e ascoltassimo il lento respiro dei vini che cura con rigore e dedizione.
Nei calici il vino srotola la sua eleganza, la sua personalità, il suo carattere. Un percorso iniziato in vigna e giunto, con soluzione di continuità, fino a noi. Ogni sorso sembra comunicare la purezza e la particolarità dei luoghi, luoghi dove i vigneti vino e flettono la danza del tempo insieme alla natura. Ed è come se ascoltando il vino e le parole di Hartmann Donà, scoprissimo la bellezza nascosta in ogni vite, è il momento ideale per ascoltarlo, è il momento di un fresco intermezzo: sorbetto di lamponi.
Gustosa tentazione, preludio ad un cambio di scena, infatti, nella seconda parte della cena entra in scena il “Baccara” l’unico rosso della tenuta Eichnstein. Caldo avvolgente, sensuale, nell’annata 2009, più fresco e di facile appeal nell’annata 2010.
La conversazioni disegna la curve delle passioni del Sig. Waldern, il vino, i cavalli, le rose. Sogni che si vestono di realtà con la Tenuta Eichnstein , l’allevamento Haflinger vicino il Lago di Resia a 1.550 metri, e la coltivazione delle rose ben 1500 tra cui una superlativa rosa Oberwit profumo singolare e rosso che rapisce e seduce.
Il tempo disegna le emozioni e lo Chef Werner Seidner, disegna le tentazioni con la “Tagliata di vitello con purè di patate e spinaci”. Un classico senza tempo che ricama la consistenza tenera del vitello, mentre la sofficità del purè sembra stringere alleanze di vitalità con gli spinaci.
Il mondo dei sensi accarezza la notte che scende foriera di nuovi sensazioni con la “Crema al frutto della passione” sapore dolcissimo con una punta di acidulo, fascino esotico, profumo intenso. Una cremosità che si eleva delicata quanto gustosa. Preludio al “Canederlo alla ricotta con albicocca e gelato alla vaniglia”. L’accostamento caldo-freddo è un brivido sotto pelle che titilla l’anima, la ricotta, maestosa, srotola il suo tappeto sonoro nelle note più calde e sensuale che le papille gustative conoscano, il nettare delle albicocche, del posto – locali, dolce e leggermente tendente all’acidulo va ad innestarsi piacevolmente con il gelato alla vaniglia, fusion di sapori dall’empasse gustativo sorprendente.
Hotel Oberwirt suggestions per una notte che ci avvolge nella piacevolezza della convivialità e nella lucentezza del vino. Perlacei istanti di autenticità che puntando dritto al cuore.
Tenuta Eichnstein
Romantik Hotel Oberwirt –Famiglia Waldner
Vicolo San Felice, 2 – I-39020 Marlengo
Tel. 39 0473 222 020 – http://www.oberwirt.com
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(21/11/2014)
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