Classico senza tempo Il Santa Maddalena è un vino con un cuore il cui battito segue quella della natura, ed un’anima schietta e sincera che si eleva e si coniuga allo stile individuale di ciascun produttore.
di Antonella Iozzo
Bolzano – Classico senza tempo, St. Magdalener wine. Conoscere un vino per scoprire un territorio ricco di storia, cultura, tradizione. Voci abilmente orchestrate dai gesti dei produttori ciascuno con il proprio stile, tutti animati dalla passione e dalla dedizione, quella per il Santa Maddalena, il classico.
Dalle aree vinicole intorno alla città di Bolzano i vitigni autoctoni di Schiava risplendono sotto il sole dell’Alto Adige. Ed è qui che si sviluppa la zona classica di produzione del Santa Maddalena con un totale di 200 ettari che corrisponde al 4% dell’intera superficie vitata altoatesina.
Un vino elegante e carico di vissuto, un vino simbolo e simbolico legato all’omonimo quartiere Santa Maddalena, ed in particolare alla collina ai piedi dell’altipiano del Renon.
Degustarlo significa sorseggiare l’identità di un luogo, la vocazione di uomini che coltivano il futuro di un’enologia autentica fatta di passato ed evoluzione, di esperienza e interazione con le dinamiche del mercato.
Il Santa Maddalena classico è un vino con un cuore il cui battito segue quella della natura. Un inno avvolto dal clima tipico della conca di Bolzano, alpino e temperato con 300 giorni di sole complessivi all’anno e notevoli esclusioni termiche tra il giorno e la notte, che sa interagire con le caratteristiche specifiche del suolo. Adattarsi è nel suo DNA, rilasciare la sua massima espressione sia che coltivato su terreni composti di detriti morenici argillosi, o su suoli di ghiaia fluviale sabbiosa, è la sua anima schietta e sincera, che si eleva e si coniuga allo stile individuale di ciascun produttore.
L’evento sul Santa Maddalena classico, promosso dall’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano e dai produttori, tenutosi sabato scorso presso il Parkhotel Laurin e il Ristorante dell’Hotel Eberle di Bolzano è stato una performance multisensoriale che ci ha condotto fin dentro la cultura del fare e del vivere il Santa Maddalena, più che un vino, una filosofia che testimonia il mestiere di viverlo, interpretarlo, comunicarlo.
Enjoy your St. Magdalener, con 18 etichette
Enjoy your St. Magdalener, con 18 etichette che ci attendono al primo appuntamento, una sorprendente degustazione al Ristorante dell’Hotel Eberle condotta dalla presidente AIS Alto Adige Christine Mayr.
Tasting à porter, quasi un viaggio nel terroir, nelle sfumature di un’idea che nasce e sviluppa da ogni singolo produttore e che può esistere solo in quel determinato calice. 18 splendidi calici in rosso come scie luminose che debordano le sfumature della passione, dai riflessi granati fino al rosso più accesso.
Se il gusto sposa la poesia del Santa Maddalena, provare ad interagire con le possibili varianti su tema è un‘esperienza che ci rende protagonisti della degustazione.
Dall’affumicato, al classico risotto con i finferli, dal cervo e polenta al dessert, quale Santa Maddalena scegliere?
Sul parterre 16 grandi etichette del 2016: Tenuta Glogglhof, Tenuta Loacker, Untermoserhof, Tenuta Gummerhof, Tenuta Pfannenstielhof, Kellerei Bozen, Tenuta Kandlerhof, Tenuta Obermoser, Wassererhof, Tenuta Waldgries, Tenuta Larcherhof, Tenuta Plonerhof, Griesbauerhof, Zundlhof, Tenuta Rottensteiner, Tenuta Fliederhof, e due del 2015 il Santa Maddalena della Tenuta Messnerhof, e il Santa Maddalena della Tenuta Unterganzner.
Secco o travolgente, fruttato, armonico, leggero con retrogusto delicato e persistente, intenso e leggermente più tannico. Sono le caratteristiche principali del Santa Maddalena che lo rendono un vino versatile, adatto a molteplici occasioni, di facile beva e dalle mille e uno possibili abbinamenti gastronomici.
La verve e la professionalità di Christine Mayr ci inducono ad assaporare il divertente gioco dell’abbinamento ideale per il nostro palato. È questione di gusto e di accordi empatici tra le nuance del vino e le coordinate armoniche del piatto.
Scambio di opinioni, interazioni di sapidità e ricchezza, confluenze di mineralità ed intensità. Se le note persistenti e la profondità di alcuni vini come il Santa Maddalena della Tenuta Unterganzner è il partner perfetto per la carne, la danza di note sapide e setose con un crescendo di sapidità di alcuni Santa Maddalena come quello della Tenuta Pfannenstielhof , Kellerei Bozen o Tenuta Fliederhof creano un feeling che va oltre le aspettative.
Ritratti di Santa Maddalena al Parkhotel Laurin
Ritratti di Santa Maddalena che entrano in scena al Parkhotel Laurin per una degustazione pomeridiana in compagnia dei produttori che ha ottenuto un’ottima affluenza di pubblico, visibilmente coinvolto e soddisfatto. La convivialità in un calice quello del Santa Maddalena che trionfa in leggerezza, stile e armonia, accordi perfetti con il sorriso di chi ama tuffarsi nelle sue fragranze e trascorrere piacevoli momenti nella fascinazione della qualità.
Forever Santa Maddalena, now Masterclass. “Carismatici vini di montagna a confronto con il Santa Maddalena”. L’importatore tedesco Jörg Linke ha condotto un’interessante e suggestiva masterclass sul borderline della seduzione nei calici. Comune denominatore le caratteristiche climatiche e orografiche, ovvero la montagna ed i suoi vigneti così simili e così diverse ma capaci di regalare grandi emozioni e grandi sorsi di rara intensità. È come se d’improvviso fossimo tutti wine traveller ai confini delle Alpi e dalla Spagna alla Svizzera passando per l’Armenia, le qualità organolettiche dell’uno si fondono e si confondono con le diverse interpretazioni del Santa Maddalena. Una degustazione al buio che ha stimolato la mente e il palato. Masterclass, declinata in suspense, dai calici in nero le gradi potenzialità di questo autoctono sfiorano le vette delle Alpi per planare nei bagagli aromatici di rossi che evidenziano sorsi articolati, profondi e ricchi. Un ponte ideale fra terre animati dalla passione per il vino.
Il Parkhotel Laurin per un giorno palcoscenico del Santa Maddalena che con il Laboratorio Slow Food entra in scena nell’interpretazione della ricetta tradizionale del baccalà proposta dalla Sig.ra Schrott e nella versione moderna dell’Executive Chef del Laurin Manuel Astuto, in abbinamento con i vini Santa Maddalena.
Il caldo profumo della tradizione carico di vissuto e di ricordi sembra insinuarsi fra noi e la Sig.ra Schrott che dinanzi ai nostri occhi prepara un succulento baccalà alla bolzanina nella sua forma più classica con patate e l’aggiunta di panna, per poi proseguire nella versione con capperi e acciughe. Piatti semplici ma ricchi di storia e di sapori che trovano nel Santa Maddalena un compagno fedele che ne valorizzi le origini. È un incontro nelle anse del tempo che dimostra anche come questo vino sia capace di invecchiare la Cantina Unterganzner, infatti, ci prone un 2006 che è puro cantico di grazia ed eleganza. Una complessità che sfuma in piacevole persistenza tannica che si accosta bene a questi piatti come anche l’intensità del 2016.
Con l’Excutive Chef Manuel Astuto la cucina gourmet diventa moderna idea della tradizione. Il baccalà acquista nuova espressività e l’anticipazione gustativa data dalla presentazione è lungimiranza, tecnica e piglio creativo. Impressioni in verticali per un piatto che accosta alla parte nobile del baccalà, il filetto, le trippe e la guancia, con una delicata crema olandese nel suo uovo. “Trilogia di baccala” da assaporare lentamente in una sorta di allegrezza organolettica che ricade nei calici del Santa Maddalena. Il gusto pieno e deciso della trippa trova equilibrio nel St. Magdalener Classico, Antheos, Tenuta Waldgries, diverse antiche varietà di schiava e Lagrein per un vino fuori dagli schemi che conquista grazie ad una calda e appagante progressione gustativa.
Tentazioni culinarie firmate Astuto che vestono il baccalà di autenticità in una saggia interpretazione del classico, lasciando alla materia prima, ossia al filetto il compito di esprimere la sua delicata consistenza. Gesti da chef, la leggerezza del Santa Maddalena della Cantina Bolzano e la sapidità mitigata del Santa Maddalena della Tenuta Pfannenstielhof. Evoluzioni che diventano icone di stile quando sforiamo il baccalà con la ricchezza sostenuta, ma con garbo, della crema olandese, quasi un controcanto alle guance di baccalà che ne flettano l’intensità.
Food, wine e modern tradition da gustare con il Santa Maddalena, il classico senza tempo.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(19/09/2017)
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