De Buris, il futuro è nella sua origine. Un nuovo Amarone Classico Riserva 2008, unico e inimitabile che punta dritto al settore luxury. Nel cuore della Valpolicella Classica l’Azienda Tommasi 116 anni di storia, al servizio della qualità.
di Antonella Iozzo
Milano – De Buris, è tempo di una nuova emozione. Quando la tradizione nutre le idee e la passione stimola ricerca e innovazione, la massima espressione di un Azienda coincide con il suo concept qualità come simbolo assoluto capace di volgere lo sguardo al passato per conferire un solido valore al futuro.
È la sintesi dell’eccellenza by Tommasi e della sua indiscutibile capacità di stare al passo con i tempi creando il brand De Buris, punto d’incontro fra le diverse dinamiche del lusso: wine, hospitality, social responsibility, nel cuore della Valpolicella Classica, l’altro lato del lusso è nascere icona.
Un ambizioso progetto presentato a Milano presso lo Spazio Niko Romito con suggestiva vista Duomo.
Absolut Amarone punto di partenza, essenza e sintesi di uno stile firmato Tommasi che racchiude la loro personale interpretazione dell’essere e del fare il vino, una sorta di celebrazione del gesto dalla vigna al calice che con De Buris raggiunge l’apice, rendendo l’esperienza multisensoriale più emozionante e luminosa.
Un nuovo Amarone Classico Riserva 2008, unico e inimitabile che punta dritto al settore luxury conquistandone il cuore grazie ad una performance organolettica che implode in grazia ed eleganza, ad un packaging come memorabile autoritratto di evocazione storica, origine ed essenzialità stilistica ed un’ospitalità calda e cordiale che invita a vivere la location, Villa de Buris, la più̀ antica villa veneta della Valpolicella, risalente al 400 e sede della cantina.
Una Villa romana i cui lavori di restauro continuano a svelare capolavori di rara bellezza, affreschi e interventi di epoche medievale e rinascimentale come romanzi in un sol gesto. Trait d’union fra il passato e futuro nella lungimiranza di progetti concreti e ambiziosi come la nascita di una Fondazione nel 2019, per valorizzare il patrimonio storico-culturale e sviluppare il lavoro di ricerca in campo enologico- vitivinicolo. Dall’arte all’arte del vino De Buris, diventa segno distintivo di un lusso colto, cosmopolita e che ama la vita nelle sue differente declinazioni del quotidiano. Perché ogni giorno è un giorno luxury style se impreziosita da sorsi De Buris.
Azienda Tommasi 116 anni di storia, al servizio della qualità che con De Buris Amarone Riserva 2008, divengono epilogo di esperienza e competenza modulata dall’enologo Giancarlo Tommasi.
Unico e diverso, classico e moderno, un velluto sonoro dalle nuance rosso profondo che ammalia la vista, seduce l’olfatto con profumi di spezie e liquirizia e rilascia intense vibrazioni al palato amplificando la corposità del suo frutto. Tutto il resto è poesia che illumina d’eccellenza, a partire da un’etichetta il cui focus è una stella luminosa nel suo rosso corallo, quasi come a voler condurci lungo la freschezza evocata ed evolutiva di un grande vino teso fra le fibre del tempo.
Un capolavoro creato con rigore e precisione in perfetta sinergia con il respiro della natura, ovvero con le vigne de La Groletta, territorio vocato alla produzione dell’Amarone e cru simbolo della Valpolicella Classica. 10 ettari acquistati dalla famiglia Tommasi vent’anni fa, l’origine di un sogno edificatosi in realtà. Una posizione strategica quella de la Groletta che gode del clima mite del Lago di Garda ed un’esposizione a sud ovest e terreno argilloso. Caratteristiche che si traducono in uve di altissima qualità. Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta quattro voci autoctone che sapientemente orchestrate rivelano la forza e l’armonia dell’autenticità.
È l’Amarone nell’impareggiabile sintesi tecnico- interpretativo del De Buris Amarone Riserva 2008 omaggiata da un menu appositamente studiato dalla Chef Gaia Giordano.
Una rapsodia culinaria che ha saputo cogliere le tendenze del gusto contemporaneo e articolarle in pulsazioni del presente attraverso un concept easy, leggero e raffinato con al centro la freschezza e al stagionalità della materia prima.
Si aprono le danze con la “Zuppa di parmigiano e pane con pomodoro, basilico e limone”, gioco di contrasti che rivelano padronanza, intelligenza e tecnica. Cremosità rilanciata dal duetto basilico-limone, poi il pomodoro dolcezza acidula che placa la sua gioiosità nel pane. L’abbinamento con il De Buris è un improvvisazione jazz che sfuma le sue potenzialità austere con garbo e grazia.
Note olfattive, di frutti rossi, piene e intense ed una progressione gustativa calda e appagante ci conducono sul borderline del desiderio cosmico di mutarsi in essenza De Buris, è come se ogni sorso entrasse in empatia con la nostra anima sprigionando una tensione sublime tra esperienza gustativa ed emozionale.
Lirico accordo che continua con il secondo abbinamento, “Gnocchi di patate al ragù di cortile”, un piatto classico, dove sono i dettagli, la cottura e le consistenze a fare la differenza. Il contrappunto sonoro nel calice si libra con note larghe e profonde e un accattivante progressione dolce e insieme intensa.
Un Amarone tutto pasto? Insolito, tendenzioso, oltre ogni ragionevole dubbio o etichetta? Con De Buris Amarone Riserva 2008, semplicemente perfetto. Anima soul, cuore jazz, imprinting timeless forever che incontra le dinamiche dei tempi ne flette le iperbole e danza un paso doble con le prerogative del gusto vegetariano. On the stage “Radicchio tardivo brasato con mandorle”. Il tipico sapore amarognolo del radicchio deflagra, in ogni boccone il retrogusto incontra la dolcezza cremosa della mandorla evocando un atmosfera particolare. Il De Buris rimane imperante, richiama a se le affinità e lascia che ogni variazioni trovi il proprio palato.
Pulsazioni che continuano a transitarie nelle forme espressione della chef Giordano, in sintesi armonica con il De Buris fino al dessert “Frutto della passione, caramello amaro, liquirizia e aceto balsamico”, quasi una conversazione fra sapori e profumi decisi, con un’identità forte e marcata che insieme creano una scenografica messa in scena gustativa, dove nessuna nota predomina sull’altra ma crea una fusion di creatività pasticcera che evidenza un sorso articolato, profondo e ricco, che sembra non finire mai. È De Buris, il futuro è nella sua origine. Un nuovo luxury concept lungo le rotte del winestyle. L’esperienza dell’ospitalità inizia con un sorso di autenticità.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(26/11/2018)
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