Le Chapon Fin Bordeaux , dining experience con roccia scenografica. Lo chef Nicolas Nguyen Van Hai, porta l’arte del fine food al suo miglior livello. E se mangiare in certi luoghi è un arte, l’architettura e il design divengono alleati di bellezza e vestono l’ambiente.
di Antonella Iozzo
Bordeaux – Dining experience. Il sapore e il ricordo storico sulla via del presente, Le Chapon Fin Restaurant Bordeaux, uno dei primi ristoranti con tre stelle Michelin nel 1933. Più che una tradizione un’istituzione, un simbolo, un’icona al n ° 5 Rue Montesquieu nel cuore del ricco Triangolo d’Or, i cui tre lati sono formati da Cours de l’Intendance, Cours Clémenceau e Allées de Tourny.
Fondato nel 1825 si consacra ben presto meta esclusiva dell’alta società e ambita pausa conviviale per i parigini durante i loro viaggi-vacanza nella mondana Biarritz. Il jet set internazionale di allora amava vivere il piacere culinario nelle sue forme più elevate, quelle rese celebri dal giovane chef parigino Joseph Sicart. E se mangiare in certi luoghi è un arte, l’architettura e il design divengono alleati di bellezza e vestono l’ambiente firmato dall’architetto Cyprien Alfred Duprat, che ha progettato anche la maison Cantonale de la Bastide e il terminal originale dell’aeroporto di Mérignac. Dining experience memorabile.
Sorprendere, stupire, affascinare è nella natura de Le Chapon Fin Restaurant. Con una scenografica messa in scena, che utilizza tanto verde e roccia artificiale l’architetto crea la suggestione di una grotta, l’evocazione fiabesca di un luogo solcato da mari lontani ed è come entrare nel mondo materico dei sensi e sentire l’eco dei sogni venirci incontro da curve e pareti frastagliate. Dining experience of course!
Intimo e romantico Le Chapon Fin Restaurant ha sedotto nei secoli artisti come il pittore Toulouse-Lautrec e l’attrice Sarah Bernhardt, politici come Aristide Briand, Georges Clémenceau e molte altre personalità di spicco che quando nel 1914 Bordeaux divenne per un breve frangente di tempo sede del governo francese, sono stati sedotti dalla tavola del Le Chapon Fin Restaurant. Richiamo gourmet anche per Edward VII e Re Alfonso XIII di Spagna. Medaglioni, montati su partizioni, con alcuni di questi celebri nomi, edificano il passato tra calici di ottimi vini e creazioni culinarie che celebrano la materia prima.
Dal grande chef Joseph Sicart che è stato al timone de Le Chapon Fin fino alla sua pensione nel 1960 al giovane chef Nicolas Nguyen Van Hai, che dal 2014 pratica l’arte del fine food al suo miglior livello rendendo Le Chapon Fin ancora una volta meta imperdibile per gli amanti gourmet.
Il servizio si muove come comparse nella rappresentazione di un’opera lirica gravida di suggestione e nuance poetiche. Tatto, garbo e grazia vestono i movimenti, il sorriso l’invito a vivere il luogo e il momento con una dining experience.
Colori neutri e comode sedute punteggiano la meraviglia visiva della roccia che abbraccia l’ospite propenso a lasciarsi andare al trasporto emozionale con un calice di champagne Bourgeois Diaz Brut. Fine perlage che accompagna l’amuse bouche, una fresca spuma di cetriolo come emisfero per il piccolo gambero che lambisce la leggerezza della sua stessa spuma.
Un calice di Domaine de L’Alliance “Definition” 2014, Sauvignon Blanc e Semillon, un grande classico di buona struttura, accompagna “Aparagus, beetroot and balsamic vinegar” semplicemente esplosione di sapori che titillano le papille gustative con un entusiasmante trillo di freschezza. Giochi di consistenze e di contrasti dalla croccantezza dell’asparago al cramble di bieta rossa, alla leggerezza della foglia e della spuma. Un sussulto nel mordente deciso dell’aceto balsamico.
la presentazione dello chef Nicolas Nguyen Van Hai, preannuncia la primavera e il rispetto del prodotto, semplicemente la vie in rose del gusto.
Lo chef Nicolas Nguyen Van Hai, delicato, creativo e quel piglio dinamico ed innovativo che rende la classicità esprit di freschezza nel segno della tecnica. Qualità che emergono dal “Sea bass, parsley, wasabi sauce and turnip”.
La delicatezza del sea bass e musicalità pura sospinta dalla salsa al wasabi che esalta e flette le coordinate dell’equilibrio. Armonia contemporanea che si completa con la texutre della rapa in un gioco di consistenze e fragranze. Nel calice Château de France Pessac-Léognan blanc 2015, ampio e con un’ottima acidità.
Dining experience che prosegue con “Una selezione di formaggi” e ci conduce nel mondo cult del gusto autentico senza mezza misure. È Bordeaux e ci troviamo al Le Chapon Fin Restaurant, un piccolo regno, dove la fantasia sorvola la realtà e la gioia dei sensi plana il desiderio celato della voluttà gustativa. Morbidi, cremosi, speziati, affumicati, lasciati stagionare nel fieno, nelle foglie di vite, nel vino. Un tripudio che risplende nel rosso Château Roc de Boisseaux, Saint-Émilion Grand Cru 2011. Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon. Un rosso vellutato e morbido, dal finale persistente che esalta i formaggi e al contempo imprime la sua personalità.
Ottima scelta del sommelier Jordan Aniorte che durante tutta la cena ci ha suggerito l’espressione dei vini bordolesi, della loro identità e del loro carisma.
Per il dessert non poteva mancare il Sauternes 2010 Château Haut-Bergeron, una piacevolezza che affascina nel mistero ambrato del suo colore. Elegante e unico. Un accordo perfetto per la “Strawberry soup, rhubarb, nougatine”. Cremosità, croccantezza, vivacità sembrano raccontare una storia, un’emozione mentre ogni elemento porta leggerezza e colore.
È scesa la notte su Bordeaux e Le Chapon Fin Restaurant ci saluta con una piccola tenerezza: panna cotta e mango da degustare con tutti i sensi e un goloso cadeaux da portare con noi, preziose quanto golosi cioccolatini e naturalmente il tipico dolce di Bordeaux, i cannelés, sofficità profumata di rum e vaniglia avvolta da un guscio croccante.
Le Chapon Fin Restaurant lasciarsi ispirare dai sapori gourmet è un piacere che non conosce tempo. Viverli è come cogliere l’attimo è tramandarlo al presente che verrà.
Le Chapon Fin
5, rue Montesquieu
33000 Bordeaux
Tel. +33 (0)5 56 79 10 10
http://www.chapon-fin.com/fr
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(31/05/2017)
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