Du Lac Resort new style e solidarietà a cinque stelle

Du Lac Resort The event solidarity emotions, quality, taste. Mirabilmente orchestrata dal direttore Galieni la serata si è svolta nel piacere del convivio e nell’appagante soddisfazione del buon esito del progetto.

di Antonella Iozzo

Du-Lac-et-Du-Parc-Grand-Resort-solidarieta-byluongoRiva del Garda (TN) – Life, smile, and solidarity al Du Lac et Du Parc Grand Resort di Riva del Garda per la serata di gala  a favore di Medici Senza Frontiere.
New style per il Du Lac Resort che indossa le forme del moderno firmate dall’architetto Alberto Cecchetto. Cambio di guardia anche per la direzione, dopo trent’anni di pura dedizione e professionalità Piero Brozzi cede il passo a Gabriele Galieni direttore del Lido Palace Hotel gioiello five stars, del quale da tempo è la mente, il cuore e l’anima, ne coglie l’essenza cadenzato nel suo personalissimo stile e imprinting. Discrezione, classe, ospitalità la triade della sua mission direzionale.

Protagonista indiscussa della serata di gala la solidarietà, l’etica che guida la classe dirigente verso progetti rivolti alle popolazioni in difficolta. Una coesione capace di divenire sviluppo del valore umano che si fa gesto concreto, crescita.  “Solidarietà a 5 Stelle”, questo il progetto grazie al quale per ogni prenotazione ricevuta nel 2015 tramite il sito web dell’hotel, è stato devoluto il 2% a sostegno delle attività di Medici Senza Frontiere raggiungendo la lodevole cifra di 30 mila euro. Plus di soggiorno che regala tutte le sfumature del vivere bene senza confini.

Mirabilmente orchestrata dal direttore Galieni, la serata si è svolta nel piacere del convivio e nell’appagante soddisfazione del buon esito del progetto. Un successo che conferma la sensibilità di chi sta dietro le quinte della struttura e di chi ha scelto e continua a scegliere il Du Lac Resort come meta per i suoi sogni. Un luogo che si rivela a poco a poco rilasciando l’atmosfera del paesaggio lacustre, il respiro della natura con il suo parco, il comfort di camere e aree comune ridefinite nel design e nella funzionalità.

Du-Lac-et-Du-Parc-Grand-Resort-cena-gala-byluongoLa serata è stata anche l’occasione per presentare il progetto di rinnovamento del Du Lac Resort, opera dell’architetto Alberto Cecchetto. Un progetto ambizioso che rivaluta l’intera zona partendo dalla natura per approdare all’architettura. Work in progress fino al 2020 ed un inizio che ha già sorpreso gli ospiti con la spazialità vestita di bianco della Hall e del Molo44 Lounge Bar & Bistrot. Linee dinamiche e grandi aperture per l’ingresso principale che abbracciano il fluire del concept in armonia con la natura.

The event a Du Lac Resort, emotions, quality, taste con l’Executive Chef del du Lac Marco Brink e Stefano Caffarri del Cucchiaio d’Argento. Una cena di quattro portate per una fusion di sapori provenienti dai quattro angoli del globo che raggiungono la tradizione e creano una confluenza armonica solidale ed evolutiva capace di sedurre i sensi.

L’ampio salone del Restaurant Du Lac indossa la luminosità cadenzata dalla bellezza senza tempo dei  lampadari di Murano e dal feeling empatico che fluisce magicamente da ogni ospite. È la cultura del fare e del donare, un lusso che in pochi riescono a tramutare in momenti distesi nella veridicità di sviluppo così tangibili come il progetto portato avanti e rinnovato dal Du Lac et Du Parc Grand Resort.

Semplicità, leggerezza e creatività hanno dato vita ad un menu che si apre con i “Gamberi monolaterali, sabbia rossa di pane alla paprika, riso venere, purea di mango tailandese, germoglietti ed alga wakame”. Una festa per gli occhi e per il palato, il tocco di Caffarri è evidente: inspirazione internazionale sulle noti del dolce e presentazione come una quadro di Monet, un dialogo fra ingredienti che esprimono la loro natura per un racconto sulla cooperazione del buon gusto iniziando a tavola.

Du-Lac-et-Du-Parc-Grand-Resort-tagliolini-by-luogoSe è vero che il gusto si sta evolvendo rapidamente, come ci conferma Stefano Caffarri, e se la tv amplifica le mode e allo tesso diventa guida per effetti da chef nelle cene di famiglia o con amici, e anche vero che la realtà dietro i fornelli di un ristorante è decisamene diversa. È impegno, passione, sacrificio, dedizione, la stessa che esprime lo chef Marco Brink da 18 anni al timone della cucina del Du Lac  Resort. I grandi numeri non lo spaventano, la tecnica e l’esperienza sono i suoi alleati, il buon rapporto con la sua brigata la nota dominante per un successo culinario che incontra il palato internazionale degli ospiti del Du lac.

Mediterranee espressioni dipinte con impressioni originali “ Tagliolini fatti in casa allo zafferano con trota lacustre e le sue uova”, equilibrio e consistenza, morbidezza e mordente delicato dato dalle uova esaltati dalla Nosiola, vitigno autoctono nella versione Bottega Vinai Cavit.

Profumi e fragranze diverse e lontano in relazione fra loro per un mondo che si apre all’evoluzione dei rapporti internazionali, partendo magai proprio da una seduzione sensoriale. Senza frontiere per essere in viaggio sulle ali del mondo e la teatralità della cucina è un gate da non sottovalutare.

Stefano Caffarri lo sa bene e ne proietta con professionalità e competenza la sua naturale alchimia gastronomica. Stefano Caffarri e Marco Brink empatia comunicativa e perfetta intesa sul fil rouge dei sapori. Solo così possono nascere menu a quattro mani che uniscono le consistenze, esaltano i profumi, conquistano i commensali.

Du-Lac-et-Du-Parc-Grand-Resort-pesce-byluongoNessun artificio per stupire e trasgredire le regole, solo saggezza nella preparazione di ogni piatto e quella verve creativa, quell’estro che inspira la ricerca di ingredienti che possono portare sulle nostre papille la cultura di popoli lontani.  È il caso del “Trancio d’ombrina con pak choi scottati al wok, cipolla rossa di Tropea confit e chips di platano”. Ingredienti sicuramente noti e facilmente reperibili, ormai, ma è la maestria nell’abbinamento, la cura per il dettaglio, la tecnica di cottura e il tocco da chef che rende la tenerezza dell’ombrina evocazione. Nel calice Cuveè 2014, IGT delle Dolomiti, Cavit.

L’esplorazione dipinge scorci panoramici dell’universo con colori solari, forme sinuose, profumi che ci spingono ad ampliare la conoscenza concedendosi qualche piccola tentazione golosa con il dessert, “Mousse di cioccolato fondente con gelée di frutto della passione e frollino di cocco” supremi desideri si elevano dalla profondità avvolgente del cioccolato, nuance di delicate evaporazioni al cocco, poi la dinamica del frutto della passione, acidità e freschezza per una tensione emotiva on the night accompagnata dal Moscato S. Vigilio Doc, liquoroso, 2010, Cavit.

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (18/04/x2016)

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