Egon Perathoner al Ristorante Gourmet Anna Stuben, il vino è un’arte da servire con passione e talento. Un vino o un piatto si possono esaltare ma anche penalizzare da scelte che non tengono conto delle caratteristiche intrinseche del prodotto.
di Antonella Iozzo
Ortisei (Bz) – Egon Perathoner giovane braccio desto del sommelier Franz Lageder, presso il Ristorante Gourmet Anna Stuben , una Stella Michelin, dell’Hotel Gardena Grödnerhof. Egon con molto tatto introduce l’ospite nell’affascinante mondo dei vini proponendo abbinamenti audaci e originali, quanto eleganti e armonici. Grazie al suo sorriso cordiale e ad una perfetta conoscenza delle lingue la sua professionalità non ha confini.
Una carriera iniziata giovanissimo …
Si, ho iniziato molto giovane, stimolato dalla famiglia che è nel settore enogastronomico, come mio zio sommelier. Frequentato la scuola alberghiera ed il corso di sommelier ho iniziato il mio percorso che mi ha condotto qui al Ristorante Gourmet Anna Stuben.
Come considera questa esperienza?
La più bella esperienza che mi potesse capitare. Abbiamo la fortuna di poter lavorare con tanti vini e tanti clienti disposti al nuovo e questo ti permette di crescere. Devo molto al sommelier Franz Lageder, che considero il mio maestro, una persona molto professionale.
Ci presenta la Cantina dell’Anna Stuben?
Questa cantina è uno scrigno che contiene preziosi nettari rossi. La maggior parte sono vini altoatesini, i più richiesti, subito seguiti dai vini veneti, toscani, piemontesi e siciliani. Un angolo è riservato ai vini francesi e allo champagne. Completano la sinfonia, i vini bianchi invecchiati.
Secondo Lei quali sono le caratteristiche di un buon vino?
L’armonia, la rotondità, l’equilibrio.
È cambiato il gusto della clientela nel tempo?
Molto. È cambiata la qualità dei vini e di pari passo la cultura dei clienti in materia di vini. Oggi i clienti sono molto preparati, conoscono varietà, caratteristiche, abbinamenti e non solo sui vini italiani.
Parliamo un po’ dell’abbinamento del vino ad un piatto …
L’abbinamento è importantissimo. Un vino o un piatto si possono esaltare ma anche penalizzare da scelte che non tengono conto delle caratteristiche intrinseche del prodotto. È fondamentale creare accordi che s’integrano vicendevolmente.
Possiamo svelare i suoi vini preferiti?
Ognuno ha i suoi vini preferiti. Penso che il gusto cambia con il passare del tempo, adesso mi piacciono molto i Pinot Nero come il Pinot Nero “Matan” Riserva della Cantina Pfitscher, e i rossi Toscana, corposi. Se poi parliamo di bianchi, sono decisamente un fan dei Riesling adoro l’Hermannshöhle Riesling Dönnhoff.
L’emozione che la gratifica maggiormente?
Quando i clienti ritornano al ristorante e si affidano ai miei consigli. È un grande gesto di fiducia che conferma la mia professionalità.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(21/10/2014)
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