La nuova era dei vini Elena Walch è iniziata nel segno di Karoline e Julia Walch. A volte le idee rifediscono i sogni, a volte è esattamente il contrario, in entrambi i casi, la passione nutre l’essenza di un credo, Beyond the Clouds e Gewürztraminer affinati in miniera in Val Ridanna.
di Antonella Iozzo
Termeno (BZ) – Elena Walch, il tocco della new generation. Oltre la tradizione, l’evoluzione. Un archivio di memoria futura, così appare la nuova cantina da poco inaugurata. Un impaginato in acciaio dalle forme fluide in armonico dialogo con la storia. Un percorso affascinante in soluzione di continuità che pone in stretto dialogo le più moderne tecnologie, dal ricevimento delle uve alla loro selezione, dalla fermentazione alla vinificazione fino alla poesia dell’affinamento in legno, barrique, tonneau e botti storiche, dove il vino riposa e acquista rotondità, armonia, persistenza.
La nuova era dei vini Elena Walch è iniziata nel segno di Karoline e Julia Walch. Dinamiche, giovani, intraprendenti, proiettano nel futuro la tradizione di famiglia con grande passione e determinazione. Origini, cultura del vino, tradizione, compongono la triade di una realtà votata all’eccellenza che Karoline e Julia, valorizzano con rigore, nel segno dell’innovazione ma senza dimenticare il profondo legame con il territorio.
A Termeno, sulla Strada del Vino, la Cantina Elena Walch è un’elegante quanto discreto edificio imperniato di storia. Nulla fa presagire al turbine di idee che ha modellato la sua anima in moderna innovazione al servizio dell’enologia, anzi il ridente prato sembra un preludio al verde Alto Adige. Ma sotto di esso ricerca tecnologica ed esperienza coniugate al concept di sostenibilità, culminano in una curva ellittica di tini di medie dimensioni che ricevono le uve in mondo del tutto computerizzato: un macchinario passando su di essi rilascia l’uva e successivamente provvede al processo della follatura. Nella sala adiacente l’acciaio continua a regnare sovrano con tini di notevole dimensioni, che al loro interno sono suddivisi in due, a vantaggio di una migliore qualità. Gioco di luci cromatiche per un impatto scenografico che si tinge di fascino moderno soddisfano l’iride che scruta con attenta curiosità le meraviglie della tecnica. Attraverso suggestive gallerie giungiamo nella parte storica della cantina, dove il legno suggella il sogno Walch. La barricaia è uno scrigno cesellato da piastrelle antiche, una volta rivestimento delle vasche in cemento. Ricordo lontano come testimonianza di un’antica tradizione che, le vecchie ed enormi botti della sala accanto, ci confermano.
Sono custodi del tempo capaci di evocare racconti sul vino e sulla famiglia, semplici verità ma di grande spessore come l’acquisto di una botte all’Expo di Vienna nel 1873 ed ancora utilizzata, grazie ad un sapiente restauro che ha lasciato in legno antico solo la facciata.
Guida d’eccezione durante il nostro percorso Karoline, il suo entusiasmo è una vivace combinazione di vitalità e professionalità, di passione e dedizione. Nel suo sorriso, nei suoi gesti, nella sua loquace comunicativa, l’impegno modulato in gioia nel creare le nuove prospettive per il futuro della produzione Walch. Tatto, piglio imprenditoriale, diplomazia, ereditati dalla mamma, la “Signora del Vino” in Alto Adige, acquistano ora nuova energia. È un work in progress che trasuda l’anima del vino, quel ricordo di vita che l’ha accompagnata negli anni di studi internazionali. Vissuto che ritorna rinvigorito di nuova linfa per essere oggi artefici del domani con etichette che racchiudono il terroir nella sua declinazione più autentica.
Bianchi o rossi di gran classe ciascuno dei quali raggiunge il suo apice nel legno o in acciaio, ciascuno dei quali è un sunto armonico di tradizione e innovazione, con qualcosa in più.
Grandi vini, frutto di mirabili, straordinarie intuizioni
A volte le idee rifediscono i sogni, a volte è esattamente il contrario in entrambi i casi la passione nutre l’essenza di un credo. Solo così possono nascere grandi vini, frutto di mirabili, straordinarie intuizioni. C’era una volta in Val Ridanna, a circa 2000 metri, una ricca miniera d’argento, dal 1237 l’anima argenta della montagna era un jewel riconosciuto in tutto Europa. Oggi, il suo ventre misterioso quanto intrigante, suggestivo, quanto carico di vita, consumatosi tra frammenti materici di preziosità è il luogo prescelto dalla famiglia Walch, per l’affinamento di due grandi etichette il blend “Beyond the Clouds”, con il 75% di Chardonnay, e l’autoctono “Gewürztraminer”. Due capolavori che rinascono suprema eccellenza sotto il nome di “Argentum bonum” proprio a sottolineare il pregio di vere opere d’arte che rilasciano ai sensi e alla mente l’estasi di un nettare a intimo contatto con le fibre della natura.
Assoluta mancanza di luce, temperatura costante di 7 gradi ed un’umidità del 95%, condizione ideali per far maturare questi due grandi vini, portati a dimora, manualmente con il tipico trenino delle miniere che attraversa chilometri di galleria.
Arrivati nel cuore della miniera, ogni singola bottiglia viene sistemata in questa teatrale cantina, sviluppata in lunghezza per gli spazi ridotti, l’opera omnia ha inizio! Il tempo custode di attimi eterni, di monologhi sulla quiete musicale del respiro profondo della terra, culla ogni bottiglia come sue creature per poi lasciare che sia il vino a filtrare la bellezza incomparabile di tanta verità.
In una delle splendide sale degustazione della dimora Walch, tra design moderno e arredi classici Karoline, spumeggiante e cordiale ci invita ad una particolare degustazione comparativa di Beyond the Clouds e Gewürztraminer. Iniziamo con il Beyond the Clouds anno 2014. Fresco, elegante piacevole, un’evaporazione che ci rimanda al poetico nome “oltre le nuvole”, come per dire l’infinito nel calice è ad un passo dal cielo.
Si prosegue con Beyond the Clouds 2011 affinato in cantina: alla vista: luce sulle emozioni, al naso: pieno ed intenso, al palato: strutturato, rotondo, di gran classe, ottima persistenza. In controcanto il Beyond the Clouds 2011, affinato in miniera, ed è come se la freschezza della primavera trovasse la sua verve più fine e armonica, minerale e dalla buona acidità. Implosione di giovinezza per un vino che appare diverso, svettante ma capace di plasmare l’impeto. Un vino che si dimostra attuale, capace di evolvere nel tempo e in grado di sorprendere l’assaggiatore. La miniera sembra proprio valorizzare la ricchezza sconfinata di queste etichette che rinascono di nuovo splendore, ed ogni anno che passa, ne siamo certi, diverranno perle di eccezionale qualità e spiccata personalità.
La forza dell’autenticità, il valore del terroir e la passione Walch per piccoli tesori autoctoni che esprimono tutta la loro essenza e il loro carattere. Ad ogni terreno il suo vitigno capace, poi, di sprigionare nel calice la purezza e le caratteristiche uniche del luogo. È il caso del Gewürztraminer prodotto solo da uve provenienti dalla tenuta di Kastelaz. Oro intenso dall’inconfondibile bouquet, avvolgente, sensuale, deciso. Dall’annata 2014 alla 2011 è come percepire gli aromi di ode di Neruda e avvertire al pienezza voluttuosa. Il Gewürztraminer 2011, maturato in miniera, ha molto da raccontare per il momento sussurra il preludio di una sinfonia che si sta per compiere. Invita ad un nuovo assaggio e con una garbata mineralità e acidità sottende al prestigio.
Tradizione, territorialità, innovazione, perché investire in ricerca e sperimentazione significa investire nel futuro, una vocazione per Karoline e Julia che raggiungono le vette della perfezione dal cuore della terra. Natural feeling tra rispetto per il passato e consapevolezza evolutiva. Semplicemente scelte di carattere.
Elena Walch
Via Andrea Hofer, 1
Termeno sulla Strada del Vino BZ
Tel. 0471 860172
http://www.elenawalch.com/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(30/09/2015)
Articoli correlati:
Per la Elena Walch Wine è tempo di new generation
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1