EOS Alto Adige, promozione, comunicazione, supporto, sviluppo e marketing, il nostro gruppo di esperti marketing affronta studi di settori per poi attivare precise strategie. Sono progetti a lungo termine che prevedono vini sempre più competitivi.
di Antonella Iozzo
Verona – Vinitaly, allo Stand del Consorzio Vini Alto Adige Helmuth Zanotti voce dell’EOS, Organizzazione Export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano delinea il profilo di un Ente che sostiene i viticoltori altoatesini che vogliano conquistare nuovi mercati. Promozione, comunicazione, supporto, sviluppo e marketing per un settore in forte crescita che contribuisce ad incrementare il turismo enogastronomico e l’immagine della regione, perla incastonata in una natura suggestiva, dove relax, qualità, e bellezza paesaggistica sono plus emozionale e concreta realtà.
Helmuth Zanotti com’è cambiato nel tempo il mercato del vino altoatesino?
Negli ultimi vent’anni c‘è stato un decisivo cambio di rotta, da una notevole produzione di vini rossi come la Schiava ad un incremento sostanziale, anche in termini qualitativi, di vini bianchi eleganti e minerali, molto apprezzati in Europa, dove abbiamo un discreto successo.
Quanto è importante il ruolo dell’EOS?
È uno strumento, un valido aiuto per la comunicazione e la promozione. Sotto la regia della Camera di Commercio sviluppiamo strategie di marketing, effettuiamo controlli e insieme offriamo supporto. Siamo visti come partner, un valido e sicuro Ente vicino al produttore.
Strategie per il futuro?
Il nostro futuro sono i vini bianchi. Vini bianchi di montagna dalle caratteristiche ben precise, grande mineralità, sapidità, freschezza, eleganza. Siamo stati considerati come la prima regione italiana dei vini bianchi, adesso miriamo ad un riconoscimento internazionale. Sono progetti a lungo termine che prevedono vini sempre più competitivi. In questa direzione si stanno muovendo molte Cantine come la Terlano che producono dei super bianchi, potremmo dire da collezione.
Se parliamo d’innovazione?
In Alto Adige, devo dire che siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione, per noi sempre molto importante. Forse oggi la parola innovazione è abusata, è di moda parlare d’innovazione, ma bisogna stare attenti per non cadere nel vortice delle mode, delle tendenze. Se sapientemente usata, per esempio, nelle Cantine, l’innovazione è un validissimo aiuto per essere all’avanguardia e competitivi
Le difficoltà maggiori che incontrate sul mercato estero?
Le difficolta si superano conoscendo il Paese dove si vuole esportare. Il nostro gruppo di esperti marketing affronta studi di settori per poi attivare precise strategie che a volte tendono a rafforzare la nostra posizione, dove naturalmente siamo già presenti, a volte, invece, si scelgono Paesi dove c’è del potenziale. Noi, siamo una realtà piccola e di conseguenza scegliamo sempre il mercato dove il vino italiano è già conosciuto, non possiamo permetterci di diventare i pionieri del vino italiano all’estero.
L’importanza del Vinitaly?
Vinitaly e Prowein sono due fiere importantissime per noi. Trovandoci geograficamente in mezzo simo sempre presenti ad entrambi. Sono molto diverse fra loro, Prowein è più focalizzata sul business internazionale, ma Vinitaly e la fiera italiana più importante, una fiera dove ci s’incontra, ci si ritrova e si concretizzano i rapporti.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(11/04/2015)
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