Forst, l’Arte della Birra incontra il giornalismo

Forst, l’arte della birra incontra l’armonia della natura, the new dimension of sense experience. Una storia di tradizione, passione rispetto per l’ambiente iniziata nel 1857. Con la visita alla fabbrica è come entrare in punta di piedi nel suggestivo mondo che si cela dentro un bicchiere di birra.

Forst-LagundoBolzano – Per il quarantesimo anniversario dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, appuntamento presso la Forst di Lagundo. Un luogo dal sapore storico per un evento che celebra quarantanni non facili, soprattutto in quest’ultimo periodo di crisi, di profonda incertezza nel quale il giornalismo sembra perdere la sua forte entità. L’ informazione corretta, madre di ogni democrazia come ci ricorda il Presidente Fabrizio Franchi è il nervo, la materia, la sostanza che ci contraddistingue e dalla quale siamo sicuri rinascerà nuova linfa giornalistica vitale ed essenziale per le nuove leve. Una riflessione positiva che guarda avanti e ci invita a questo momento di festa Un momento da gustare e degustare all’insegna della cordialità preceduto dalla tradizionale spillatura, eseguita per l’occasione del presidente dell’Ordine Fabrizio Franchi.
La Forst infatti non è solo luogo di produzione ma è sempre stata, anche un punto di ritrovo particolare e intriso dello spirito del tempo e della storia. Qui è facile gustare nel ristorante annesso alla fabbrica o nel Biergarten nelle giornate estive, piatti tipici dal sapore fragrante accompagnate da un’ottima birra.  

Forst, l’arte della birra incontra l’armonia della natura, the new dimension of sense experience. Una storia di tradizione, passione rispetto per l’ambiente iniziata nel 1857, quando due imprenditori meranesi, Johann Wallnöfer e Franz Tappeiner, fondarono a Foresta (Forst), una fabbrica di birra. Scelta ideale per le caratteristiche intrinseche: un’acqua superlativa sgorgante dalle sorgenti delle montagne, la possibilità di immagazzinare ghiaccio naturale durante l’inverno, necessario per raffreddare in estate le cantine scavate nelle rocce dello Josefsberg, la strada che collega Foresta sia a Merano sia alla Val Venosta.
sala-cottura-ForstL’anima segreta della birra, un investimento per il futuro che, con il passare del tempo e con l’inizio della dinastia Fuchs, nel 1863, ed oggi continua con la IV generazione, mantiene inalterato il senso per la tutela dell’ambiente. Una dinastia sotto il segno delle donne, nel corso degli anni sono state tante le donne, dalla signora Filomena, moglie di Josef, alla Signora Fanny, moglie di Hans, che hanno saputo sostenere i mariti per poi passare alla guida del’azienda mantenendo inalterata la filosofia intrapresa e fortificandola nei valori e nell’etica, dimensione protesa verso l’ascolto del cuore e della natura. Attualmente è Margherita Fuchs von Mannstein, amministratore delegato della società, ancora presieduta dalla madre Margarethe.

Tradizione: è la costante di una passione evolutiva che ha sempre saputo mantenere l’impresa in equilibrio fra memoria e natura canoni che la rimodulano di continuo  come un vero e proprio organismo pulsante capace di cogliere con intelligenza, stimoli, impulsi e sensibilità creativa fino a giungere al modernissimo impianto attuale, nuove cantine di maturazione, ma soprattutto una nuova sala cottura la quinta nei 154 anni della lunga storia imprenditoriale della Spezialbier–Brauerei FORST inaugurata il 16 giugno 2011 dopo soli 16 mesi di lavori, inaugurazione ricca di significati, infatti il 16 giugno 1907, è la data di nascita dell’Ingegnere birrario Luis Fuchs, imprenditore e “birraio appassionato”, per oltre 50 anni alla guida dell’Azienda. Una moderna struttura che consentirà di portare la produzione annua fino a 900.000 ettolitri.
Se la Birra Forst è l’ultimo grande brand rimasto indipendente in Italia, ci sarà pure un motivo che va ricercato nella felice combinazione di effetti ed affetti che si solidificano nel corso degli anni. Precisione, cura per il dettaglio, perfetta combinazione di ambientalismo costruttivo e stilemi tradizionali come l’ingresso agli uffici e alla direzione. La produzione dimora all’interno della sua “casa” perché è parte viva della scena ecco allora che i silos con la bevanda a maturare, si trovano all’interno di una costruzione di cinque piani con le tipiche finestre altoatesine, un tetto di legno è il soffitto naturale per la sala di imbottigliamento e l’impianto di riempimento fusti, uno tra i più moderni d’Europa. Un luogo dove gli elementi dell’universo sono parte integrante dell’azienda come l’ acqua che sgorga dalla montagna e alimenta le caldaie site al piano interrato.
Un’azienda fatta di uomini, che rinsalda le assi portanti del capostipite con soluzioni che donano nuova linfa al capitale umano costruendo all’interno dell’area della fabbrica, vere e proprie case destinate ai dipendenti single.

Forst-imbottigliamentoNulla è lasciato al caso, in ogni spazio dell’azienda si percepisce la dedizione al lavoro, si nota la cura per la manutenzione affidata ai dipendenti interni. Direzione, amministrazione, impiegati, dirigenti, ogni figura è altamente competente, gentilezza, professionalità, efficienza dinamica e feeling comunicativo, sono le ascisse e le coordinate di una gestione le cui radici sono le solide basi del domani.
Con la visita alla fabbrica è come entrare in punta di piedi nel suggestivo mondo che si cela dentro un bicchiere di birra, bionda o scura nella sua trasparenza le materie prime, l’esperienza dei mastri birrai, l’uso della tecnologia come temi e armonie di una partitura imploderanno audacemente in una musicalità dalle radici lontane che si lascia degustare e apprezzare per il carico di storia e di cultura. Le guide sono due mastri birrai uno per il gruppo altoatesino, l’altro per il gruppo trentino è Antonio Cesaro, il suo è un racconto sentito, coinvolgente, che attraversa la storia della birra, della famiglia Fuchs e dell’azienda.
Quattro sostanze entrano in sintonia integrandosi vicendevolmente, al tempo il compito di saper custodire la naturale semplicità della birra, una sinergia che ci consegnerà il brindisi perfetto al buon vivere.
L’acqua, il malto, derivato per trasformazione dall’orzo, il luppolo, sostanza amaricante e antiossidante e il lievito, agente necessario alla fermentazione. È una danza semplice e naturale che si muove tra i gesti dei mastri birrai e la dinamicità di macchinari all’avanguardia. Durante il percorso la loro trasformazione ci restituisce una performance articolata grazie ai diversi dosaggi di malto, acqua, luppolo e lievito, che determinano il bouquet, il sapore e la finitura dei differenti tipi di birra.

Forst-sede-LagundoIeri come oggi. 7 millenni di storia raccontano la produzione della birra, un metodo rimasto possiamo dire inalterato, la tecnologia, infatti si limita a controllarne il processo chimico-fisico naturale, per garantire un elevato standard in qualunque condizione.
L’avanguardia incontra la storia e crea lo sfondo ideale per una degustazione visiva, olfattiva e gustativa. Dalla tostatura dei cereali dipende il colore, le sfumature sono infinite, da ognuna di esse il respiro della materia prima si espande la professionalità del mastro birraio. Paglierino, biondo brillante o bruno, scorre dai silos ai fusti o alle bottiglie è una scia che rinsalda l’amicizia affondando nell’evanescenza della schiuma la cui grana, più o meno grossa e più o meno aderente alle pareti del bicchiere, formerà archetti, definiti in gergo “merletti di Bruxelles”, ricami di antiche atmosfere che scorrono in chilometri di tubi. Dalla sala di cottura fino alla cantina, tubi dalla sana corposità, linee di contorni imperative superfici curvilinee, decisamente un opera tubista degno del miglior Léger. Suggestione che ci conduce alla scoperta dell’aroma, profumi complessi e affascinanti in un empatica correlazione di sensi sull’onda di aromi quali luppolato, fruttato, maltato, erbaceo, floreale.
Dall’aroma al gusto il passo è breve, anzi è verso la sala dove la Forst ha presentato la nuova birra estiva, poco alcolica e dal gusto leggero che si abbina facilmente a menù campestri, a feste estive, a incontri informali magari nel abbraccio del paesaggio tirolese.
L’Arte della birra nel brand Forst, il tempo ne ha custodito l’essenza ed il gusto della vita ne assapora l’autenticità.

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (12/05/2013)

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