Hotel Orfila Garden Restaurant Madrid. Piatti d’autore con lo Chef Carpintero, in bilico fra memoria e contemporany touch ed è come se la poesia di un ricordo divenisse tecnica, gesto, inspirazione.
di Antonella Iozzo
Madrid – Hotel Orfila, Relaix and Chateaux Madrid. Il fascino discreto dell’eleganza, l’avvolgente bellezza dell’armonia. Classicità e sobrietà declinati in rosa, si aprono a tante suggestioni sensoriali ed è un continuum dalla hall alle camere passando per le aree comuni.
Hotel Orfila, uno scrigno con 32 camere, sito in posizione strategica dal cuore pulsante della città madrilena, un piccolo gioiello capace d’incantare i suoi ospiti con l’unicità dello splendore, la cura per i dettagli ed un’atmosfera che distende quiete musicale e relax.
L’Hotel Orfila lascia che lo spazio debordi il sentimento ed incontri lo spirito di chi ha scelto un luogo intimo e dallo stile colto, ed è qui che le molteplici espressioni dell’arte intrecciano un dialogo con la vista e l’anima. Tele, serigrafie, ritratti di regnanti, fil rouge dalla sala eventi alla sala del tè si lasciano respirare lentamente nell’ovattata emozione dell’impalpabile, un privilegio per pochi.
Note preziose che compongono una partitura sinfonica orchestrata con la natura, nel giardino in stile italiano, un’oasi dove zampilli d’acqua e il verde della vegetazione, nelle stagioni più calde incorniciano le sensazioni. D’inverno il fascino è più lirico e crea accordi di rarefazione in sintonia con l’adiacente Garden Restaurant, perla gastronomica che esalta lo spirito della tradizione nell’evolutiva espressione del gusto moderno.
La semplicità essenziale della classe veste la sala del Garden Restaurant dell’ Hotel Orfila, in tutte le sfumature del bianco, quasi un eterno garbo in equilibrio con la cordialità ed un servizio impeccabile. La cura dei particolari impreziosiscono la simmetria e creano forme di pura convivialità.
Il Maître-Sommelier Borja Muñoz Cisneros, segue passo passo con assoluta professionalità ed una vocazione impareggiabile, propone abbinamenti a dir poco perfetti con ogni singola portata e con estrema discrezione segue l’ospite nel percorso gastronomico creando una sorta d’idillio cosmico tra il gesto dello Chef Carlos Carpintero, il cantico dei sapori e le sensazioni che rilasciano.
L’esperienza enogastronomica si apre con “Octopus with potatoes parmentiere, kimchi and katsobushi sauce”, ovvero un polpo dalla consistenza intrigante che spicca il volo verso arabesque asiatiche con il katsobushi, le scaglie di tonno essiccate e il piccante del kimchi, rosso fuoco che arde di piccante passione mitigata dalla patata. Nel calice un Trepat Reserva 2012 Cava, Agustí Torelló Mata, avvolgente profumo di ciliegia e frutta rossa, poi una densa sensazione di piacevolezza incontra il palato con un mix di freschezza e complessità. Bollicina persistente che fluttua delicata nel riflesso rosa luminoso, un nuovo assaggio e la melodia continua.
Al Garden Restaurant dell’ Hotel Orfila, piatti d’autore con lo Chef Carpintero in bilico fra memoria e contemporany touch ed è come se la poesia di un ricordo divenisse tecnica, gesto, inspirazione. Tutto si accorda placidamente nell’istante della preparazione, la cura necessaria per rendere il “Gizzard lamb sautéed with baby artichoke”, romanzo capace di raccontare la storia e la sua essenza culinaria esprimono l’assoluta qualità della materia prima. Mai un ventriglio di agnello ha assunto nuances eteree dalle curve sapientemente elaborate nella finezza di una salsa che permea il gusto delicatissimo, poi, i carciofi baby amplificano l’effetto con una nota leggermente più decisa. L’abbinamento proposto da Borja Muñoz Cisneros è iconico, regale, superlativo, Fernando de Castilla sherry Oloroso composto dai migliori vini della zona di Jerez, dove si trovano le Cantine di Bodegas Rey Fernando de Castilla. Elegante e moderno con note di arancio e noci e un retrogusto molto persistente. Un must da ascoltare e sorseggiare, dal piatto al calice e viceversa solo corrispondenza di sensi, solo accordi che esaltano l’esclusività delle materie prime.
Ogni piatto è un‘opera d’arte, una scenografica messa in scena mai ostentata dallo chef Carlos Carpintero ma raffinata ed evocativa. Giochi di trasparenze su vetro o sinuosi movimenti in ceramica incorniciano le creazioni per un viaggio extrasensoriale che approda nella paradisiaca dimensione del vero gusto. Con la “Salvage sea bream with pumpkin ratatouille, borage and calamari”, un’orata di ottima qualità nel corollario di zucchine e melanzane ratatouille e anelli di calamari, la semplicità trova la sua forma più nitida, un andante con moto che traccia senza indugio l’armonia del gusto senza eccessivi abbellimenti. Imperante atmosfera anche nel calice con il Rías Baixas Albariño Reveleste, dalla Galizia la verve, l’implosione della freschezza, la croccantezza della scorza di limone, la vivacità del lime, la solarità degli agrumi maturi. Petali di luce che esprimono le caratteristiche del terroir.
Grazie allo chef Carpintero, memoria e ricerca, passione e tecnica suprema s’intrecciano e creano un nuovo sapore della tradizione, assolutamente colto e appagante è il “Suckling Pig confit at low temperature, saffron milkcap, penny bun slices and Rissole potatoes” il maialino da latte cotto a basse temperatura. Una nuvola si estende oltre il ricordo e rinasce arte culinaria, dolcezza celebrativa, profondità che sposa le diverse consistenze dei funghi carnosi e intensi, generando rapidi contrasti al palato planati dalle patate, just liete novelle. La massima tradizione a tu per tu con il presente, only all’Hotel Orfila, Garden Restaurant.
Sinfonia che richiede una liquida percezione sonora nel calice e il sommelier Borja Muñoz Cisneros ci conduce nel cuore fremente della Spagna con un incredibile Rioja, Viña Eizaga Riserva, naturalmente Tempranillo in purezza. Rosso intenso, armonioso ed elegante, velluto seducente che inebria i sensi trasportandoci oltre l’orizzonte, giusto il tempo per capire il valore dell’abbandono ad un sorso di vita fluente, di emozione mista a nostalgia. Frutta matura e finale speziato, danzano una straordinaria musicalità capace di unire desiderio e poesia, sembra quasi incredibile che un vino, possa comunicare tutto ciò e altro ancora lasciando i tecnicismi come note di margine, ma è reale momento in essere, è istante, atemporale, trattenuto in una bottiglia di verità disarmante.
Ellissi di tensione emotiva che trova distensione nel “Gouda cheese truffled with confit mushroom” è una variazione raffinata del formaggio Gouda sul confit di funghi, dove fondente e delicato aprono in tandem il valzer del gran finale con il Chateau Violet-Lamothe, Sauternes 2009, riflessi dorati e profumi fini, di fiori e frutti gialli, caldo e avvolgente, minerale e persistente, scivola a passo felpato sul dessert: “After Eight and chocolate powder”. Il talento dello chef Carpintero dà vita ad una creazione originale e fantasiosa, crumble di cioccolato, sorbetto di nocciola per iniziare e alla menta per continuare, mentre un prezioso caviale di olio supera l’alchimia dei contrasti. Acidità e sapidità, freschezza e morbidezza fremono arretrano e chiedono alle scorzette di arancia caramellate di mediare l’irresistibile intensa vibrazione del piacere.
Hotel Orfila – Garden Restaurant
Calle de Orfila, 6, 28010 Madrid, Spagna
Telefono:+34 917 02 77 70
http://www.hotelorfila.com/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(03/01/2016)
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