VIA, Vinitaly International Academy, Direttore Scientifico Ian D’Agata. Si parte dalla formazione, dalla conoscenza, dalla cultura del vino. È l’identità di un paese in sorsi di terroir, piccole perle incastonate in un grande territorio che coltiva le proprie tradizioni come premesse di un futuro senza confini.
di Antonella Iozzo
Verona – Il vino italiano, storia, tradizione, cultura, ma anche innovazione, marketing, sviluppo. Piccole realtà multi sfaccettate di un grande Paese poliedrico e complesso. E se ad ogni terroir corrisponde un vitigno, ogni bottiglia è la sintesi di una progettualità che implica più livelli di conoscenza accumunati dalla passione. È il momento di mettersi in gioco d’investire in modo dinamico e sicuro nel business internazionale. Primo passo la divulgazione, la comunicazione, l’informazione corretta in grado di spiegare sia ad operatori del settore che a semplici appassionati tutte le sfumature del vino italiano. È il momento di Vinitaly International Academy. lanciata nel Febbraio 2014 da Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International e Ian D’Agata, Direttore Scientifico di VIA.
L’innovazione è nelle corde di Via, l’esperienza e la capacità intellettiva di Kim e D’agata il suo motore.
Valorizzare i molteplici vitigni italiani, introdurli al palato internazionale, affascinare, sedurre il pubblico con una comunicazione coesa ed efficiente che mira alla cultura vitivinicola nelle sue diverse nuances sono le linee guide di masterclass, come lezioni guida con degustazioni dall’imprinting moderno che condurranno inevitabilmente nel cuore antico di ogni vino.
Si parte dalla formazione per giungere al mercato responsabile, maturo, proteso a nuove frontiere che ridefiniscono le coordinate dell’universo vino.
Vinitaly International Academy, guarda il mondo e il mondo scopre l’altra faccia del vino, l’autenticità, il valore del prodotto, i produttori. Promuovere un’identità storica e culturale che porta il nome di vino italiano è l’imprinting del progetto che viene sviluppata da Ian D’Agata, grande esperto di vino e autorevole critico, con strategie mirate e basate sulla cultura e la conoscenza. Interagire con il pubblico, offrire loro gli strumenti per una maggiore comprensione del prodotto sono le chiavi di volta per tessere la trama di un mercato che ben presto darà i suoi frutti.
Un progetto che amplifica le potenzialità di conoscenza e quindi di sviluppo, con un format semplice, fruibile, coinvolgente, attraversando il globo. Dalla prima tappa a Ney York il 3 febbraio scorso a Chengdu in Cina nel mese marzo, per tre giorni d’incontri B2B mirati alla pianificazione d’investimenti sicuri. Tappa importante, se consideriamo che per due anni consecutivi Chengdu è stata inserita dal Financial Times, nella Top Ten delle migliori piazze per gli investimenti stranieri.
La vera comunicazione del vino italiano non è mai stata così vicino ai paesi internazionali, quasi una realtà tattile che grazie all’impegno, all’intraprendenza e lungimiranza di Ian d’Agata ha raggiunto la mente e il cuore delle piazze più importanti.
Non si può formare un mercato sano, competitivo e valido se non si conosce il dna del prodotto. Bisogna far parlare il terroir, l’etichetta, il produttore in modo formativo, è necessario tracciare le linee guida per l’interlocutore, comporre una partitura abilmente orchestrata in modo che seguendone la musicalità si riconoscano i differenti caratteri autoctoni e lentamente, utilizzando i giusti parametri, saper elevare sul podio la qualità. Un territorio variegato cela o rivela tantissime variazioni su tema, avere i mezzi giusti per saper riconoscerli è il primo step verso la rinascita del vino italiano, opera prima del Vinitaly International Academy, un organismo che forma, crea, plasma il tessuto connettivo internazionale.
Around world VIA e nell’ottobre scorso giunge in terra australiana a Melbourne, per la seconda edizione di Vinitalia Down Under, evento organizzato dalla Camera di Commercio ed Industria Italiana (CCIE) di Melbourne in collaborazione con Veronafiere, per promuovere del vino Made in Italy in modo dinamico ed innovativo. L’Italia è connotata, come dicevamo, da un tessuto assai diversificato in grado di produrre eccellenze in bilico tra tradizione e modernità, un’evidente forza crescente che dialoga con il mondo, basta saperla ascoltare, Via interviene a suo favore potenziando e formando la conoscenza attraverso appuntamenti dedicati ai professionisti del settore, agli operatori e al grande pubblico.
La futura evoluzione dell’export parte da Vinitaly International e da Vinitaly International Academy, che favorisce il processo di apertura e sviluppo internazionale ridefinendo la dimensione della produzione vitivinicola italiana sulla crescita costante del mercato australiano, una realtà importantissima per il vino italiano che si posiziona al terzo posto per volumi d’importazione.
Ian D’Agata conduce, nei diversi incontri, gli importatori e il pubblico tra le fibre del territorio italiano, scende in profondità e ne racconta ogni più piccola caratteristica, è come avere una visione tridimensionale delle singole espressività vinicole del nostro Paese, solo così la degustazione può divenire cultura enologica.
Da Melbourne a Mosca con amore di –vino e spirito imprenditoriale, ultimo appuntamento 2014 per VIA. L’edizione 2014 di Vinitaly Russia, conferma la forte presenza italiana nel mercato vinicolo locale e si veste di nuovo fermento strategico per rispondere alle esigenze di mercato nella complessa realtà russa che come quinte di palcoscenico compone un mosaico molto eterogeneo. Vinitaly International Academy, per la prima volta a Mosca con due Executive Seminars, rilancia, rinsalda, aumenta l’offerta conoscitiva. Dalle origini alle bottiglie, dal gesto dei produttori ai vini più famosi, una promanade ricca ed esaustiva intessuta con estrema sensibilità ed abilità da Ian D’Agata che continua a elargire ai buyer gli strumenti per una conoscenza consapevole e veritiera, estremamente necessaria per affrontare le nuove prospettive del mercato .
Vinitaly International Academy ci da appuntamento a febbraio in Canada e gli USA, a marzo in Cina e, naturalmente, a Verona per Vinitaly e poi all’Expo 2015.
Sono molti gli eventi Vinitaly International e VIA previsti per l’Oriente da Roadshow Expo ai b2c a Shanghai e il b2b a Chengdu. Un anticipo si è avuto il 3 e 4 dicembre sorso dai Wine2Wine. Cooperazione e competitiva, per il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, il binomio che offre soluzioni concrete al sistema produttivo e promozionale del vino. Business forum che se ha toccato con mano le problematiche più attuali e focalizzato l’attenzione sull’importanza della coesione, tema caro a Sandro Boscaini, presidente di Federvini. Indispensabile per una crescita evolutiva che affronti le diverse situazioni di mercato, come quello cinese dove secondo il sommelier e direttore vini del gruppo Shangri-La hotel, Yang Lu, è anche questione di target. Un concept che detta le regole e forma il mercato, essere presenti nelle carte dei ristoranti e degli hotel ritenute garanzia di qualità è un obiettivo da non sottovalutare, anzi è l’incipit del successo per il brand Italia.
Un mondo ancora da scoprire che ci riserva molte sorprese, un Paese vasto che implica delle conoscenze molto approfondite e un’alta competenza, per poter aumentare con professionalità la presenza del vino italiano ma prima ancora la cultura verso il nostro prodotto, ne è convinta Stevie Kim.
Vinitaly International e Vinitaly International Academy, le nuove frontiere del marketing internazionale. Si parte dalla formazione, dalla conoscenza, dalla cultura del vino per approdare nel cuore pulsante del business. È l’identità di un paese che filtra dalla bottiglia e ritorna in sorsi di terroir, piccole perle incastonate in un grande territorio che coltiva le proprie tradizioni come premesse di un futuro senza confini.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(08/12/2014)
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