Maio Restaurant, il rispetto per la tradizione il senso della creatività, emozioni culinarie firmate dallo Chef Luca Seveso, semplicemente da vivere sotto tutti i punti di … vista, guglie Duomo incluse.
di Antonella Iozzo
Milano – La bella gastronomia e colpo d’occhio emozionale sulle guglie del Duomo con Maio Restaurant, taste and fashion tra la Food Hall della Rinascente di Milano, esperienza che cambia l’orizzonte del gusto. Tradizione, creatività, eleganza, infinity estensione che si accorda alla fascinazione chic, trendy e dinamica del luogo.
Maio Restaurant, sunto armonico di genuinità e qualità concepito dalla Famiglia Maio. Competenza, esperienza e passione che Alessandro Maio, traghetta nel futuro seguendo le nuove dinamiche del gusto e della comunicazione. Percorso iniziato negli anni 70’ a Carisio in Piemonte e che oggi plana verso avventure gastronomiche in sintonia con l’esperienza dei sensi.
Linee moderne e toni chiari disegnano l’ambiente milanese, mentre una luminosità assoluta invade lo spazio a pochissimi metri da piazza Duomo.
Su una scenografica architettura come fondale, l’armonica teatralità dei sapori firmata dallo Chef Luca Seveso: attenzione per la materia prima, equilibro fra tradizione e inventiva mai ostentata e mai banale, cura per i dettagli.
Un affresco contemporaneo punteggiato di informale eleganza sotto il segno dinamico e professionale del generale manager Maicol Bolzoni. Con piglio decisionale, sorriso e accoglienza garbata gestisce gli ospiti internazionali che, quotidianamente, affollano i diversi piani della Rinascente e che qui, al settimo piano, trovano il giusto appeal per una pausa tra il piacere dei sensi.
Dai classici risotti rivisitati alle composizioni leggermente più creative fino ai piatti che richiamano le tendenze delle nuove generazioni, l’arte culinaria dello Chef Luca Seveso entra nella quotidianità. Un turbine di sapori e profumi che puntano dritto al cuore del gusto è un intermezzo mediterraneo che si rinnova rimanendo fedeli alle sue origini ad iniziare dallo “Gnocco fritto” stile street food, golosissimi bastoncini che ricordano le classiche patatine in cartoccio, rielaborano con semplicità la tradizione e stimolano l’appetito.
Idee che prendono forma nello spettacolo delle declinazioni è il caso della “Petit amuse-bouches, polipo e carciofi su crema di topinambur con olive e pomodorini secchi”. La delicata crema abbraccia per concordanza di sapori il carciofo e avvolge il polipo dalla cottura perfetta. La nota acida del pomodorino è il giusto mordente sui singoli sapori ben riconoscibili e definiti.
La magia del luogo, l’incanto dei sapori, una musicalità che esulta intrepida e vibrante da una creazione che cattura la vista, l’olfatto, il palato, “Uovo croccante su crema di quartirolo e cardi”. Gioco di temperature, tecnica, abilità e il senso della creazione in un’opulenza sensoriale che riesce a far vibrare di piacere ogni papilla gustativa. L’intensità avvolgente del formaggio dialoga con la corposità densa dell’uovo che al taglio del cucchiaio veste di solarità la nuvola candida del quartirolo. È un incontro di voluttà che titillano nella croccantezza esteriore dell’uovo, continuum in attesa del rinsaldo del cardo.
Lo spazio dedicato all’invenzione lascia il posto alla Milano del risotto. Un risotto reso seducente da un sapiente accostamento che inonda di freschezza ogni boccone, “Risotto al ragù di baccalà con capperi e lime”, la profondità del piatto rinasce dalla vivacità del lime e dall’energia che infondono i capperi. È un continuo rimando tra il baccalà che mentre assorbe ogni sfumatura dai singoli ingredienti , esprime il suo sapore delicato e contemporaneamente deciso.
Ogni materia prima tra le mani dello Chef Luca Seveso, sembra svelare l’essenza sopita al suo interno, è un lasciar parlare la natura rispettandone i profumi e i sapori, è un saper ascoltare la sua voce per elevarne al massimo le potenzialità piuttosto che interpretarla. Con il “Salmone in plancia su salsa all’arancia, farina di ceci e finocchietto” servito su piatto di ardesia, si entra di un tratto in questo concept, estetica e semplicità.
La ricchezza del salmone, cotto al punto giusto, si lascia mitigare dall’acidità agrumata della salsa che ne sgrassa il finale, reso ancora più leggero dal finocchietto, come controcanto la materica tipicità della farina di ceci, un piccolo rettangolo in giallo, fondamentale nell’equilibrio, cromatico della presentazione tra informale e action painting.
Emozioni di gusto con vista per un’empasse che si ricompone nel simultaneo volto del dessert. Per iniziare “Gelato malaga al tartufo”. È amore profondo, coinvolgente e misterioso da assaporare fino in fondo. Ritmi lenti che tentano e incatenano nella danza del tartufo.
Passione che scivola in un brivido di malaga prima di raggiungere la dolcezza saten dell’uvetta e il velluto sonoro del caffè sul finale. La meraviglia delle golosità culmina con la “Sbriciolona con salsa all’olio e cioccolato” e un “Creme caramel alla vaniglia di Tahiti, frutti di bosco, fragole e scaglie di cioccolato di Modica”.
Se la sbriciolona è in equilibrio tra il dolce e il salato il creme caramel è una raffinata ètoile, che ci regala i mille sentori di una passeggiata tra impressions et rêverie delicate ed esotiche al calar della sera.
Maio Restaurant, il rispetto per la tradizione il senso della creatività, emozioni culinarie da vivere sotto tutti i punti di … vista, guglie Duomo incluse.
Maio Restaurant
la Rinascente. Milano piazza Duomo, 7 piano
ascensori diretti da via Santa Radegonda 1 e da via San Raffaele 2
Tel. 02 885 2455 – http://www.maiorestaurant.com/MAIORESTAURANT/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(16/12/2014)
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