Vinitaly non è solo la grande manifestazione nel quartiere fieristico ma sta diventando un sistema di strumenti che agevolano, aiutano e supportano la comunicazione e anche la vendita del vino a livello internazionale, stiamo diventando sempre di più partners di supporto per le aziende.
di Antonella Iozzo e Michele Luongo
Verona – Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere, sentimento dinamico, progettualità innovativa e propositiva al servizio di Vinitaly. Comunicazione e promozione, qualità e servizi, pianificazione e strategie negli asset internazionali con un occhio rivolto all’innovazione, ai nuovi strumenti sono le punte di diamante di una passione che lo identifica da ben trentacinque edizioni di Vinitaly. Una solida realtà che pulsa di passione e di carattere.
Quarantanovesima edizione di Vinitaly, aspettative soddisfatte?
Si, decisamente. Questo sentiment molto positivo che c’è nel mondo del vino ha trovato conferma nei risultati della manifestazione. I nostri indicatori erano già tutti positivi e lo conferma la presenza di operatori da tutti il mondo molto qualificati e importanti.
OperaWine e Vinitaly International Accademy
Si, Vinitaly non è solo la grande manifestazione nel quartiere fieristico, ma sta diventando un sistema di strumenti che agevolano, aiutano e supportano la comunicazione e anche la vendita del vino a livello internazionale. Su tutti Vinitaly International Accademy, un’intuizione molto interessante perché forma centinaia di persone che in tutto il mondo possono spiegare, narrare promuovere il vino italiano, soprattutto in quei mercati dove è poco conosciuto. Credo che sia una bella scommessa e opportunità, le nostre denominazioni, i nostri vitigni non sono così scontati perché molto spesso non sono vitigni internazionali e quindi è un lavoro di formazione, di cultura molto importante per raggiungere risultati anche sul piano commerciale. Ma anche OperaWine, che si svolge a Verona, è diventata una realtà interessantissima. Wine Spectator è una delle più autorevoli testate al mondo e lancia il messaggio di 100 campioni del vino italiano che a loro volta trascinano anche un mondo più ampio, nel quale si possono cogliere i vari aspetti culturali di un grande evento.
Si sente ambasciatore del Made in Italy nel mondo, attraverso il vino?
Mi sento sicuramene una delle persone che per esperienza ha creato un sistema di promozione e di comunicazione del vino, e non solo, perché come Fiere di Verona gestiamo tanti prodotti del Made in Italy, ma sul vino siamo una delle piattaforme più importanti di questo Paese. Direi la più importante e non vogliamo assolutamente perdere battute né sul mercato italiano che internazionale.
Vinitaly grande promozione ma anche sostegno agli imprenditori…
Stiamo diventando sempre di più partners di supporto per le aziende. L’idea non è solo la Fiera ma una serie di strumenti di consulenza, di conoscenza e di supporto sui mercati. La nuova Wine2Wine che si è tenuta a dicembre credo che sia stata un’esperienza di approfondimento molto interessante per le aziende e anche per noi che impariamo molto dall’eziende stesse. Il Vinitaly Wine Club, poi sta diventano non solo un sito internet, dove si può comunicare il vino italiano, ma un sito di consulenza, sono molte, infatti, le aziende che chiedono a Vinitaly Wine Club di aiutarle a usare i nuovi media, indispensabili per poter operare oggi.
L’Expo è ormai alle porte…
Siamo vicinissimi. Vinitaly 2015, Expo e Vinitaly 2016, quindi il cinquantesimo, un anno quindi importantissimo attraversato dall’Expo, uno spot unico per il vino italiano, anche perché stiamo lavorando da una parte per costruire un padiglione emozionale, dall’altra perché tutti i paesi presenti all’Expo possono incrociare i produttori del vino presenti insieme a noi.
Ogni anno Vinitaly presenta delle novità, tra quelle di quest’anno?
La registrazione per tutti obbligatoria, questo è un grande cambiamento perché mettendo insieme i dati che saranno registrati al Vinitaly, quelli del Vinitaly International Accademy e del Vinitaly Wine Club, otteniamo un database di settore a livello internazionale, credo, unico, e sarà a disposizione del mondo del vino e dall’altra parte ci potrà offrire le indicazioni su come sviluppare la manifestazione.
La sua emozione più grande legata al Vinitaly
Come dicevo il prossimo anno sarà il cinquantesimo Vinitaly, per me sarà il trentacinquesimo e ricordare il primo mi dà sempre una grande emozione. È stato l’incontro con un mondo che conoscevo già, perché vengo dalle zone di Verona dove si produce vino, ma vedere la cultura che c’è dentro questo settore, la carica di umanità, la capacità imprenditoriale di tante persone e qualcosa che ti fa crescere, che amplifica gli orizzonti. Si, l’emozione più grande rimane il ricordo del mio primo Vinitaly.
di Antonella Iozzo e Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(30/03/2015)
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