Menu che diventano quadri culinari. Evocazioni da degustare lentamente pixel dopo pixel nel lento processo di un empasse visiva che si compie sotto i nostri occhi. Tutto è immagine ed evento nella prospettiva di un‘illusione che diventa invisible touch del gusto.
di Antonella Iozzo
Virtual Location – Menu da favola con vista web. Menu a la carte, tasting menu, menu del giorno. Unforgettable experiences now corrono lungo performance virtuali.
Dal web all’immaginario, il desiderio gourmet scopre landscapes mozzafiato che il virtuale amplifica in situazioni sospese fra orizzonti da sogno e atmosfere emozionali, fra natura incontaminata e vibranti skyline.
Vista web, Un pizzico di magia, un richiamo al proprio vissuto e la memoria s’infiamma in vibrazioni sensoriali che si aprono a nuove evoluzioni di pensiero. Sono viaggi gastronomici in location uniche, simboliche, paradisiache.
Lifiestyle and exclusive life s’incrociano in un percorso istoriato di eccellenza e moderna tradizione. Se il tempo è prezioso, la visione gourmet di chefs internazionale ne colgono l’essenza dispiegando genio creativo e padronanza tecnica in menu capaci d’interagire con l’istante. Sono performance di umori e gusto, sensazioni ed espressioni di fine cuisine che rendono lo schermo del pc, del tablet o dell’Iphone must see culinary exbition.
Evocazioni da degustare lentamente pixel dopo pixel nel lento processo di un empasse visiva che si compie sotto i nostri occhi. Situazione interattiva che zooma sul dettaglio e ridefinisce la percezione del gusto per poi spostarsi verso il fondale scenografico di un lago mentre muove placidamente i suoi fianchi cullando la bellezza del momento mentre le viene servita una “Wild caught sole meunière from l’île d’Yeu, homemade style mashed potato” spinata al tavolo con superba, attenta e meticolosa maestria, tanto da ricomporla nello splendore donatogli dallo chef, la professionalità deborda l’arte della dedizione come l’estetica, il sentimento. Ed ecco che il gusto diventa tattile, la delicatezza visione: sembra quasi di poterla toccare, una dorata epidermide punteggiata di petali e tocchi di yuzu, il tutto si espande in una vibrante sinfonia che ritrova quiete musicale nel soffice purè. Siamo a La Terrasse by Dominique Gauthier the summer pop-up restaurant on the Beau-Rivage Genève.
Sogni che celebrano l’arte della cucina nell’immagine riflesse del web. Sistema binario, architetture digitali e il gusto riesce a farsi veicolo di sentimento gourmet. È l’origine di una nuova inspirazione che tocca la percezione ed entra in scena con lo Chef David Cattoi, del Ristorante Gourmet “Il Re della Busa, Lido Palace Hotel di Riva del Garda. L’eleganza della location scandisce la passione al savoir -faire del direttore Gabriele Galieni e viceversa. È una rarefazione sensoriale che deborda la vitalità contemporanea, l’intuito creativo e la tecnica dello chef Cattoi. Basta sfiorare con lo sguardo la vivacità cromatica del “Morro di baccalà, gazpacho di pomodoro e olive taggiasche” un ode di sapori e fragranze che stillano il senso dell’ars gastronomica tra rigore formale, freschezza e conoscenza tecnica. Emozioni in rosso si distendono nella verve del gazpacho che con il retrogusto acidulo impreziosito dalla verve del cetriolo e del sedano, crea la giusta contrapposizione alla morbida e giusta consistenza del Baccalà, bianco candore al quale la polvere di olive taggiasche conferisce profondità.
Quante sfumature può avere l’immagine riflessa dal nostro pc? Innumerevoli. Se poi subentra il ricordo ridefinito in una dimensione tridimensionale, il reale diventa nuova prospettiva della conoscenza capace di rafforzare la nostra esperienza, valore dal quale si evolve l’eterno contemporaneo. Percorrendo l’orizzonte le nuance del blu divengono più sottili e lucenti mentre l’impercettibile mutare del vento ne mescola le tonalità con quelle dell’oceano.
Oceano, immensa, disarmante spazialità che lambisce le soffice spiagge di Miami. Glamour e solarità in un soffio vitale che inneggia il battito della joie de vivre naturalmente anche a tavola a La Mar by Gastón Acurio Miami sull’isola di Brickell Key, cucina peruviana in un format easy e vibrante. Nella tipica ciotola scura ancora bollente, viene servito il “Chaufa Aeropuerto”. È il riso chaufa, uno dei piatti più rappresentativi della fusion tra gastronomia peruviana e gastronomia cinese dal quale prende il nome e nasce dalla forte immigrazione cinese in Perù. Il Chaufa Aeropuerto e la particolare interpretazione dello chef Acurio, che unisce espressività esotica e personalità peruviana.
Miami affascina anche per la sua moderna alchimia gastronomica che ci conduce verso l’essenza gourmet dello chef Bradley Kilgore, Alter Restaurant “The Soft egg -sea scallop espuma, truffle pearls, siberian caviar”, il piatto signature dello chef. Un opera iconica parla del tempo, anzi è senza tempo, ma parla anche del suo autore visionario, lungimirante e con una propensione all’innovazione.
Da Miami a San Francisco, basta un click è la cucina mediterranea del Cafe Zoetrope è servita. Nello storico Sentinel Building di San Francisco fascinazione storica, allure europea e cucina italiana con un’anima, quella di Francis Ford Coppola. L’amore e la passione di Coppola per la buona cucina lo conduce su la vie en rose del food and wine, nel 1999 nasce Cafe Zoetrope. Ed è così che “Linguine alle Vongole – Fresh clams, white wine, parsley, and red pepper flakes” entusiasmano il palato. Una sola filosofia in cucina, materia prima eccellente, sapore semplice ed autentico.
Gli algoritmi delle sinapsi creano uno spettro evocativo che interpreta la profonda interattività con la memoria del gusto, si crea the event, the gourmet night sotto la fulgida luce del monitor.
Tutto si muove nel sistema binario a ritmo sincronizzato, le emozioni diventa minimal, le fragranze strutture di un’immagine nel movimento delle papille gustative.
Viaggio che ripercorre la verticalità di New York conducendoci a The Mark Restaurant by Jean-Georges, poco distante da Central Park. Qui Il diletto del cibo incontra il gusto della vita in un ambiente confortevole, sobrio e piacevole, dove qualità fa rima con ospitalità, of course american style. Ci entusiasma la “Roasted Maine Lobster – meyer lemon risotto, caramelized fennel”. Un’intera sinfonia di gusto, ogni ingrediente ha un ruolo preciso ed il valore del piatto sta nei dettagli. Il limone esalta e completa il sapore pieno e ricco dell’aragosta, il finocchio caramellato ne rinsalda l’aromaticità e bilancia la fragranza del formaggio che amalgama il risotto. Ma la vera protagonista è l’aragosta dall’ottima consistenza, grazie ad una cottura perfetta.
Fascinating destinations che continuano con Baccarat Hotel New York e il suo iconico Grand Salon. Esperienza di cucina alsaziana grazie allo chef Gabriel Kreuther che flette la sua onda creativa nell’assoluto della semplicità e presenta piatti iconici come la “Tarte Flambee” sottilissima farcita con cipolle e speck tipica dell’Alsazia. Deliziosa e perfetta da condividere procurando un piacere easy e glam, esattamente come il Kougelhopf nella versione salata.
Pulsazioni di gusto che dal virtuale divengono essenza musicale in una sinfonia danzante l’atmosfera del Metropolitan Opera House e del suo ristorante The Grand Tier. La musica del silenzio irrompe e diventa gioia visiva tramutando il reale dell’esperienza gastronomica in esperienza estetica. Un’armonica esplosione di sapori prende vita regalandoci il piacere di scoprire piatti come le “Day Boat Scallops”. Ed è come se la massima aspirazione delle capesante fosse quella d’incontrare un purè delicato e voluttuoso esaltato dalla crema al burro bianco, divinamente squisita ed eterea.
Tutt’altra musica al Delmonico’s Restaurant nel Financial District di Manhattan, uno dei dieci ristoranti che hanno cambiato l’America. Tra i suoi ospiti Mark Twain, Charles Dickens, Abraham Lincoln, Theodore Roosevelt, Napoleone III, JFK, Oscar Wilde. Una classicità senza tempo che continua a sedurre il palato con la sua cifra culinaria ben precisa e identificativa con il piatto signature della casa, la “Delmonico Steak”.
In questo spazio atemporale la scrittura delle vibrazioni interiori tesse un magma di emozioni che improvvisamente esplode in un rapporto esclusivo con l’immagine. È un legame fra arte, immaginifico e vissuto, un teorema che si schiude lentamente nella ricordo impalpabile di un aroma, di un profumo.
Trama esotica de Le Colonial Houston’s River Oaks District, Houston. French-Asian charm, classic Vietnamese comfort foods, arte dell’ospitalità. Che ammalia con lo spettacolare “CA CHIEN SAIGON – Crispy Red Snapper Crispy Whole Red Snapper, Spicy Garlic Glaze”, dentice originario dell’Oceano Atlantico occidentale, croccante con glassa piccante all’aglio. Ogni senso ne è coinvolto, il pesce è ottimo, freschissimo, tenero nella sua polpa, croccante all’esterno. E che dire del Lucienne Restaurant, Hotel Alessandra Houston, una dimensione di autentica meraviglia culinaria. L’arte gourmand dell’Executive Chef Jose Hernandez gioca con i contrasti della “Roasted beet Salad” l’insalata di rape rosse con nocciole tostate, parfait di gorgonzola e aceto balsamico e la cura del piatto si trasforma in eleganza.
Le forme del menu non hanno più confini e il mondo dei sensi inscena una poetica rievocazione, un inno alla passione e all’intelligenza creativa degli chefs che con la loro arte scandiscono il ritmo del nostro saper vivere. Una danza-opera che eleva la cultura gastronomica nella più alta espressione identitaria di un Paese.
Menu che diventano il senso sesto dello chef in una innovativa comunicazione vettoriale che rende il sublime del cibo, estetica essenza. E se musa è la memoria il tempo ne diviene testimonial con Attimi by Heinz Beck Milano CityLife il lato easy e casual dell’Alta Cucina a Milano City Life – Shopping district.
Istanti preziosi cristallizzano lo scorrere del tempo nel suo fondersi in innovazione e creazione, in tradizione e semplicità, per un viaggio dentro le fibre del sapore più autentico. Sospensione del reale in un battito di ciglia che frammenta il tempo e scorre sul filo di una quotidianità che improvvisamente si ritrova attimo sospeso, decisamente meglio se dinanzi ad una “Capasanta marinata in salsa di ceviche con Maionese di plancton”. Ed è come sentire il mare in una etera profondità che si scioglie in bocca, un’esperienza unica che congiunge i sensi al richiamo marino.
Menu creativi che riscrivono le stagioni e in una fusion di idee che disegnano le prerogative del gusto. E quando il lato contemporaneo non convenzionale del genio creativo Manuel Astuto Executive chef al Ristorante del Park Hotel Laurin di Bolzano diventa composizione culinaria l’esperienza non si dimentica. È un camminar dentro le sue fragranze e rivivere l’istante divenuto ispirazione, forma e bellezza. È la sua cifra stilistica, che diventa insolita, alternativa, audace, “Come una parmigiana” è la versione cult del classico piatto siciliano. Forme moderne e contrasti cromatici sequenziano l’anticipazione gustativa. Una melanzana dalla textura lucida e scura, quasi una glassa a specchio, racchiude il cuore morbido della parmigiana finemente elaborata in cremosa consistenza. Il rosso verace del pomodoro affianca la sua fragranza su tutto la fragranza olfattiva del basilico, un green touch che innerva il ricordo.
Menu come fermo immagini che in questo dolce naufragar fra reale e virtuale incontra la poesia dello chef Luis Haller, Schlosswirt Forst a Lagundo. Creatività, il vissuto e le coordinate del presente si fondono in una nuova espressività. E il caso del “Salmerino d’acqua sorgente au confit nell’olio d’oliva dal Lago di Garda nel fondo di fieno e prosciutto melato con funghi shiitake nostrani e tuorlo d’uovo biologico”, è una creazione cult di Luis Haller. Improvvisazioni musicali nel riverbero di un’allusione orientale orchestrata con ingredienti locali. Ogni elemento ha un ruolo essenziale, dolcezza, sapidità e un retrogusto d’Oriente che ci avvolge mentre lascia intravedere la fusione di tecniche diverse.
E quando la tradizione innerva la passione menu raffinati prendono vita come capolavori senza tempo. L’allure del Ristorante Borgo Antico Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA incontra lo chef Emanuele Selvi, per piatti che c’immergono in una atmosfera di rara eleganza e nel vissuto del luogo. Identità e valori si fondono e svettano come nastri di luce da uno dei piatti simbolo il “Risotto all’Amarone Classico della Valpolicella”, traduce lo scorrere del tempo in emblema enogastronomico del territorio. Ottima cottura, perfetta consistenza, equilibrio di acidità e dolcezza nella profondità violacea del suo colore.
Menu che rifediscono i confini della tradizione e deliano la moderna evocazione del piacere gastronomico senza tempo come il Ristorante Villa Madruzzo. Territorio, chiarezza gastronomica e ospitalità. Sono le linee guida di un concept vocato al piacere di soddisfare ogni desiderio. L’ospite è sempre al centro dell’attenzione, un senso dell’accoglienza che identifica la location e il profilo del direttore Battista Polonioli. La sua è una vera e propria mission: condividere con i propri ospiti la passione per la buona cucina e lo spirito di famiglia di Villa Madruzzo. Il piatto signature è una gustosa “Tartare di manzo” preparata al tavolo. Una tenerezza quasi incorporea che si scioglie in bocca nel vibrante intarsio speziato e leggermente piccante. E poi gocce di brandy, limone quanto basta, capperi, olio e maestria nel gesto.
Menu da favola, web dream style ed i confini divengono solo una questione mentale in un viaggio dove performance di gusto e sapore e isole digitali entrano in sinergia per un nuovo modo del sentire e del narrare l’arte culinaria come la quintessenza del diletto del vivere.
Menu che diventano quadri culinari in un frangente di tempo che mentre determina il presente è già frammento di passato e cellula che partorisce il futuro. Tutto è immagine ed evento nella prospettiva di un‘illusione che diventa invisible touch del gusto. Scacco matto della virtual life al reale sognato.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(27/04/2020)
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