Premio Allegrini, L’Arte di mostrare l’Arte. Premiati: Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra Serial/Portable Classic, realizzata nelle sedi della Fondazione Prada di Milano e Venezia. Dal vino, espressione simbolo di identità, all’arte, espressione simbolo della cultura dei popoli, che Allegrini ha intrecciato in proficue collaborazioni internazionali.
di Antonella Iozzo
Fumane (VR) – Premio Allegrini, “L’Arte di mostrare l’Arte”, una naturale inclinazione a riconoscere la bellezza autentica e a perseguirne l’armonia. E questa terza edizione sembra proprio celebrare la passione, l’impegno e l’Arte di riconoscere la sensibilità creativa senza tempo e di ogni tempo. Allegrini style, Allegrini concept che nasce, cresce e si evolve in una interazione culturale capace di congiungere sotto lo stesso cielo, l’arte del vino, la bellezza, il valore dell’imprenditorialità e la territorialità. Confluenze d’idee che diventano progetti, solide realtà riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo, un terroir di emozioni e di gesti e dal calice all’opera artistica solo pulsione autentica e pura, per un’esperienza estetica che investe tutti i sensi, restituendoci, attraverso il coinvolgimento empatico, un’eredità straordinaria, anima del nostro passato forza del nostro presente.
Dal vino, espressione simbolo di identità, all’arte, espressione simbolo della cultura dei popoli, che Allegrini ha intrecciato in proficue collaborazioni internazionali dall’Ermitage di San Pietroburgo alla Peggy Guggenheim di New York e Venezia, passando per i numerosi eventi presso Villa Della Torre di Fumane sede dell’Azienda Allegrini, capolavoro rinascimentale di Giulio Romano.
Scenografico palcoscenico del Premio Allegrini 2015 che ha visto salire sul podio Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra Serial/Portable Classic, realizzata nelle sedi della Fondazione Prada di Milano e Venezia.
Arte greca e vision classic per leggere il nostro presente, il suo battito e il suo articolarsi tra la parabola moderna della cultura contemporanea. Una mostra ideata, concepita e realizzata per il pubblico, una mostra che avvicina a sé ponendo l’opera allo stesso livello del fruitore. Si evitano infatti, piedistalli, preferendo postazioni dalle quali le sculture sembrano emergere per intrecciare silenziosi dialoghi con il visitatore. Un allestimento, quindi, originale, coinvolgente per esplorazioni a 360° sulla storia e sul passato più simile di quanto si pensi al nostro quotidiano, il tema della mostra è infatti la serialità. Opere prodotte in serie e opere – copia di originali, tendenza antica, a quanto pare, che meraviglia e affascina durante un percorso libero, iconico, moderno.
Durante la Lectio Magistralis di Salvatore Settis “Due mostre gemelle e l’idea di classico oggi”, preceduta dal caloroso saluto di Giancarlo Mastella, la Sala degli Specchi di Villa della Torre, letteralmente gremita, scivola nel silenzio rapito dalla loquace comunicativa e dalla bellezza della parola di Settis. Con estrema semplicità Salvatore Settis spiega le motivazione dei premi: visione, ricerca, originalità nell’allestire, reperimento delle opere e chiarezza espositiva.
Capisaldi che amplificano l’idea stessa di mostra come un tributo di alta cultura per i cittadini. Era questo, infatti, l’intento di Nuccia Prada, egregiamente realizzato da Settis come curatore e da Rem Koolhaas che ha curato l’allestimento, nonché architetto della Fondazione Prada Milano. Legno, acciaio e la spazialità che deborda il sentimento durante mostre uniche per un face to face con la vera superfice della realtà vestita di essena estetica. L’impegno per la promozione delal cultura in Italia e nel mondo della Fondazione Prada non poteva che essere sottolineato con una Menzione Speciale Essere testimoni del tempo, registrarne il battito e intessere relazioni che si evolvono in gesti di alta cultura è l’Arte di mostrare l’Arte. Allegrini vision fusion d’intenti e di talenti.
Due mostre due fil rouge la serialità Serial Classic e le dimensioni ridotte dei capolavori della statuaria, sia in Grecia che nell’antica Roma in Portable Classic. Nell’arco dei tempi il gusto di ieri sembra incontrare quello contemporaneo come per testimoniare la continua ricerca dell’uomo di circondarsi del bello nel quotidiano con opere dalle dimensioni accessibili. Oggi oggetti design, decor ieri, espressioni estetiche per un soft touch che dona piacere all’anima.
L’evento sembra quasi rendere più affascinante la preziosità di Villa della Torre e la Sala degli Specchi diventa un piccolo scrigno dove le parole di Marilisa Allegrini sollecitano la percezione di ciascuno di noi ad avanzare nel presente, foriero del proprio passato, per sognare concretamene l’avvenire. Nel suo sorriso la soddisfazione e la gioia di cogliere nuovi stimoli per una performance di arte, cultura del vino e la massima espressione del fare impresa traendo ispirazione dalla bellezza e dal senso del fare, portando il proprio territorio nel mondo.
Now into the society lo sguardo è più profondo e il passato risulta più che mai vitale. È così anche per il Prof. Antonio Foscari, della giuria del Premio, due mostre un’unica visione che ci conduce fin sulla soglia del meraviglioso attimo fuggente che stiamo vivendo dentro il mistero delle mostre, l’eco di un passato che rinasce nuova linfa vitale.
Art, wine and music con le note dell’arpista Flora Uboldi. Risonanze classiche che riscrivono l’architettura espositiva nella continuità con l’ispirazione antica, tutto il resto è intensa armonia tra calici di poesia e terroir, di passione e tradizione. Arte chiama Arte, dalla Valpolicella: Allegrini L’arte di mostrare l’arte. Nel tempo.
ALLEGRINI
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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(18/10/2015)
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