Schioppettino di Prepotto, ricerca e innovazione per un futuro dietro le spalle che genera autenticità e Schioppettino suggestions, nella degustazione guidata condotta da Ian D’Agata, consulente scientifico Vinitaly International e Direttore Scientifico Vinitaly International Accademy.
di Antonella Iozzo
Prepotto, piccolo comune friulano in provincia di Udine, quasi 1.000 abitanti, dove il tempo accarezza la vita e le cadenze quotidiane sono momenti distesi tra la natura e le tradizioni. Lontani orizzonti, vicine contaminazioni culturali che scrivono la storia o meglio riscrivono le nuove pagine di una realtà che tende la mano alla vicinissima Slovenia.
Terra di confine che rinsalda il suo orizzonte con il “Progetto Rural” nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Prepotto e Kanal ob Soči (Canale d’Isonzo) separate, per un lungo tratto dal solo torrente Judrio, unite dal sentimento profondo che anima il dialogo e i rapporti umani. Terre che si avvicinano, terre che ne avvertono il richiamo, è un suono profondo, silenzioso ma carico di tensione emotiva, di coscienza e conoscenza del pensiero perso troppo spesso nei meandri dell’egoismo e delle strategie economiche e politiche. Rural, ridona voce all’uomo nella sua entità e consapevolezza e pone le basi per uno sviluppo che valorizzi il turismo rurale e la promozione dei prodotti enogastronomici dell’area. La piazza di Prepotto e le sue vie, infatti, si sono animati di colori e sapori attraverso un mercato transfrontaliero degli Artigiani del Gusto con prodotti tipici sloveni provenienti dalla zona di Kanal ob Soči e prodotti friulani. dal cuore del gusto al gusto di viverlo.
Un calice di Schioppettino di Prepotto
Il sentiero del passato è carico di eventi, di fatti e misfatti, d’interpretazioni e realtà storiche cucite sui volti dei friulani e degli sloveni, gente che avverte il respiro della terra e del luogo, gente che invita alla convivialità con un calice di Schioppettino di Prepotto, vitigno autoctono friulano a bacca nera conosciuto anche come Ribolla Nera o Pokalça.
Ripercorrere le origini dello Schioppettino ci conduce nel 1282, grazie a documenti ritrovati nell’archivio del Castello di Albana, situato nel territorio di Prepotto. Archivi di memorie che si aprono alla ricerca e testimoniano la sua importanza, la sua diffusione e la sua lenta decadenza fin quando nel 1977 il Consiglio comunale di Prepotto, si riunì in seduta straordinaria, con all’ordine del giorno la difesa dello Schioppettino. Dopo due anni di duro lavoro il regolamento CEE 3582/83 lo incluse fra i vitigni raccomandati per la provincia di Udine, e nel 1987 si ottenne la denominazione di origine e solo nel 2008, grazie all’intenso lavoro dell’Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, è stata riconosciuta la sottozona “Schioppettino di Prepotto” nell’ambito della D.O.C. Friuli Colli Orientali.
Il rigoroso disciplinare prevede una produzione massima di sette tonnellate per ettaro con raccolta manuale. Sia i nuovi impianti che i reimpiantati potranno produrre al massimo kg 1,55 di uva per ceppo, la vinificazione esclusivamente all’interno delle zone di produzione, e affinamento in botti di legno per almeno 12 mesi. È quanto apprendiamo durante l’evento “Schioppettino di Prepotto 2014” tenutesi l’11 e il 12 ottobre, ha ripercosso con sobrietà e convivialità, con passione e determinazione, coinvolgendo wine lovers, giornalisti, esperti del settore.
Un affascinante viaggio nel tempo iniziato nella sala consiliare e coordinato da Paolo Ianna, wine consultant e wine events, che ha saputo creare accordi di convivialità e feeling intellettivo fra i partecipanti, con la padronanza del savoir-faire. Saluti e introduzioni di rito, presenze ufficiali e cariche istituzionali ad iniziare dal sindaco di Prepotto MariaClara Forti. Riuniti sotto il segno dello Schioppetino, richiamo turistico, culturale, ouverture per una sinfonia enogastronomica che condurrà il visitatore nei sapori e nei profumi della migliore tradizione.
Detto fatto con l’inaugurazione del Pala Schioppetino, non solo red wine ma, naturalmente, anche note bianche con il classico Friulano per accompagnare le delizie del palato e riconoscere la raffinata eleganza dei vini friulani.
Gusto in scena
Ma il palato si lascia sedurre anche da una fusion di creatività culinaria, show cooking condotto da Renato Grando, con lo Chef Carlo Piacentin del Ristorante “900 all’Isola” di Palazzolo dello Stella(UD) e lo Chef Marco Toffolin della Locanda da Lino di Solighetto (TV). Gusto in scena e abilita sotto i riflettori per due piatti pensati per esaltare lo Schioppettino di Prepotto.
Lo Chef Piacentin, propone un “Tonno rosso esaltato da riso nero, verdure e salsa di acciughe”. Mediterranea soluzione portata a compimento frettolosamente come confermano i sapori, un tantino slegati. Ritorno alle tradizioni nella più autentica sinfonia di profumi e aromi di un tempo con lo Chef Toffolin, che ha proposto una “Zuppa con germano reale”. Se l’antica sapienza contadina usava il piccione, Toffolin usa la variante del Germano reale e l’accordo melodico con lo Schioppettino di Prepotto, suggella il trionfo della semplicità: intensa, invitante, avvolgente. Piatto ideale per le sere d’inverno che scalda l’atmosfera e soddisfa ogni papilla gustativa. Una preparazione lunga e laboriosa che richiede più di due ore, compresa la cottura, e che lo Chef ha meticolosamente spiegato incuriosendoci, per poi deliziarci con un assaggio già pronto che si è lasciato respirare senza fretta, come il lento fluire della memoria che ritorna.
Raffinata declinazione che ha sedotto il palato già alla serata conviviale con i produttori, veri protagonisti che traducono in bottiglia la loro sintesi armonica di passione e sapienza. Ognuno diverso, ognuno uguale a se stesso, affinché ogni palato possa raggiunge le vette del godimento sensoriale e librare la poesia del gusto. Variazioni culinarie all’insegna dell’antica espressione friulana che ci rimanda ai pasti frugali e semplici come il Frigo, la frittata alle erbe, l’orzotto con salame. È un assaggio di tipicità che afferma la propria identità sociale e culturale, naturale fondale allo Schioppettino di Prepotto, che sempre e comunque disegna le coordinate del gusto nella suggestiva interpretazione dei produttori.
La rinascita dello Schioppettino di Prepotto
Scioppettino di Prepotto, nel suo nome il carattere e il mistero di un vino che ha contrassegnato la cultura di un luogo e l’origine di un’entità mantenuta ben salda nei secoli. Un rimando quindi alla croccantezza dei suoi acini come alla vitalità degli abitanti di Prepotto o alle note naturalmente frizzante del vino giovane, che se imbottigliato causa un processo di fermentazione malolattica, in grado di stappare la bottiglia, come per dire imput al piacere di condividere attimi di festa sia dalle famiglie più in vista ,come ci propone la lettura storica, che nella giovialità contadina.
Una storia millenaria destinata a scomparire a causa di malattie come Oidio e Fillossera, una situazione che indusse molti viticoltori di sostituire i vitigni autoctoni con vitigni internazionali. Perfino nelle zone Cru di Prepotto, Cialla ed Albana, i viticultori non riescono ad ottenere risultati eccellenti, a tali problematiche si sommano quelle burocratiche, lo Schioppettino di Prepotto, non figura nell’elenco delle varietà di cui era consentita la coltivazione. Una strada tutta in salita illustratoci con sagacia e fascinazione dialettica dal Dott. Claudio Fabbro, durante l’interessante convegno tenutesi presso il Castello di Albana “ Dalle radici ai fermenti dello Schioppettino di Prepotto”. Ma i produttori di Prepotto non perdono di vista l’obiettivo: recuperare le origini nello e dello Schioppettino di Prepotto, e più decisi che mai nelle azioni e decisioni, intraprendono una nuova strada: Paolo e Dina Rapuzzi della cantina Ronchi di Cialla, con l’aiuto dell’allora sindaco di Prepotto, Bernardo Bruno, riescono a trovare le viti superstiti sul territorio comunale e realizzano un impianto di 3.500 ceppi, è la rinascita dello Schioppettino di Prepotto.
Saper guardare lontano, osare, credere e interagire con gli eventi nel segno della continuità. Una filosofia che ha contraddistinto l’operato dei coniugi Rapuzzi, ai quali nel 1976, viene assegnato il premio Risit d’Aur (Barbatelle d’Oro), alla prima edizione, indetta dalle Distillerie Nonino.
Prepotto, ha alzato il sipario, sul palcoscenico lo Schioppetino, simbolo e simbolica presenza di un Comune che traduce in volano per l’economia, l’espressione enologica del territorio. Cultura, territorio, radici, qui si traducono in valore del gesto e passione per il canto della terra. Binomio dal quale nasce un’identità foriera del proprio vissuto, della propria valenza storica. Tutto in un calice di Schioppettino di Prepotto, appartenenza, evoluzione e comunione di intenti sull’orizzonte del domani che porta in se i segni del presente e del passato.
Ricerca e innovazione per un futuro dietro le spalle
Ricerca e innovazione per un futuro dietro le spalle che genera autenticità. Dettami di un progetto di selezione di lieviti autoctoni di Schioppettino di Prepotto, illustratoci dal Dott. Nicola Macrì. Conservare, preservare, essere in linea con i tempi che cambiano, senza mai perdere di vista la qualità e la coerenza con il principio cardine della cultura: il valore delle origini, quel cammino a ritroso, lungo i sentieri della propria entità, per ritrovarsi e ritrovare l’espressione di un luogo, di una terra che ha ragion d’essere qui, e non altrove. Riflessi di un vissuto, bagliori di un passato ancora vibrante, basta solo saperlo ascoltare e percepire nella fibra viva della natura, strati e strati di terreno che comunicano le sue caratteristiche ed insieme quello degli uomini che ci hanno preceduto. È il senso del “Vigneto Catalogo” che il prof Carlo Petrussi, dispiega con profondo amore e rispetto.
È riduttivo chiamare la sua una passione, perché è vita che scorre dalla mente al cuore e prosegue nel suo concreto impegno. “Vigneto Catalogo”, ovvero diversi ceppi storici messi a dimora nel 2005. Interessante laboratorio open space o meglio en plein air dove applicare le migliori tecniche agronomiche e preservare le peculiarità intrinseche dello Schioppettino di Prepotto, che si sviluppano anche dalla diversità dei terreni calcari, ricchi di marna, e terre rosse, da ognuna un frammento che dona particolari sfumature e rilancia il suo inconfondibile profumo.
Schioppettino suggestions con Ian D’Agata
Schioppettino di Prepotto suggestions, di una tradizione che ritorna più viva che mai e implode di profumi, umore e luce nella degustazione guidata, condotta da Ian D’Agata, consulente scientifico Vinitaly International e Direttore Scientifico Vinitaly International Accademy.
Indiscussa professionalità, comunicativa loquace, simpatia accattivante, Ian D’Agata conquista, seduce, induce alla riflessione sensoriale. È come se ascoltando le sue parole scoprissimo ogni volta qualcosa di magico, di nuovo e di antico di questo meraviglioso mondo che pulsa nei calici. Mai il vino è stato così espressivo, mai un coinvolgimento emozionale si è rivelato così culturalmente interessante.
D’Agata, nella degustazione di ben 18 Schioppettino di Prepotto, coinvolge i produttori e il pubblico ed ogni assaggio è un racconto sincero ad iniziare dallo Schioppettino 2012 dell’Azienda Maion, morbido e rotondo al palato. Linearità che rinsalda le sue caratteristiche naturali quello proposto dall’Azienda Casella, annata 2011, fresco e pulito, quanto calibrato. Da un calice all’altro il nostro naso percepisce le note di fondo, le caratteristiche omogenee e le singole interpretazioni dei produttori come nel caso dell’Azienda Antico Broilo. Semplice complessità che rinsalda l’annata 2011 con forza ed eleganza. Ed è sempre l’annata 2011 protagonista anche per Vie D’Alt. La giovanissima produttrice, trasmette entusiasmò, voglia di fare, di crescere, comunicando le sue origini e quindi quello dello Schioppettino di Prepotto, con piglio vitale e di facile beva.
Le dinamiche capacità imprenditoriali delle giovani aziende vitivinicole di Prepotto, rivelano il carattere del luogo e Vigna Lenuzza, nelle vesti del suo giovanissimo produttore Daniele, è una piacevolissima conferma che riceve il plauso anche da Ian D’Agata. Nel suo Schioppettino 2011 , tutta la poesia di un tempo e la verve di oggi declinata in raffinatezza. Ogni Schioppettino di Prepotto , ha la sua particolarità che coniunga modernità e tradizione, un binomio che con Pizzulin annata 2011, scivola con carattere.
Lo Schioppettino etichetta simbolo di Prepotto si dimostra attuale, capace di evolversi e di sorprendere l’assaggiatore nell’interpretazione dell’Azienda Grillo. Il suo 2011, si contraddistingue per una fragranza armonica che ci rimanda al terroir. Aromatica speziatura e inconfondibile pepe verde che rilancia la sua giovinezza, è ciò che ritroviamo nello Schioppettino dell’azienda Colli di Poianis, annata 2011.
Potremmo quasi dire una degustazione da Schioppettino di Prepotto Collection, unici per natura come le cose davvero preziose e l’Azienda Petrussa con il suo autoctono 2011, seduce con determinazione. Spiccata personalità che ci rimanda ai profumi intensi della terra, dei sassi, del muschio. Ritratti di territori e antiche memorie mitigate dal gesto sottile dell’Azienda Stanig, un vino tra passato e futuro, d’immediata prontezza, ma capace di evolversi nel tempo.
Decisamente più morbida l’annata 2010 dell’Azienda Bodigoi, che si lascia degustare senza pretese. Autentica passione al servizio della grande tradizione enologica è il primo commento all’empasse emozionale dello Schioppettino di Prepotto, 2010, di Vigna Petrussa. La produttrice, la Signora Hilde, produce etichette di grande personalità, eleganti e profondamente legate al terroir. Speziature avvolgenti, suadenza, buona persistenza, sono solo alcune delle sfumature che disegnano l’armonia evolutiva di questo Schioppettino di Prepotto.
Lo Schioppettino di Prepotto, una varietà destinata ad un successo duraturo e proiettato nel tempo come si augura il Presidente dell’Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, Michele Pavan e produttore dello Schioppettino 2010 La Buse dal Lof, ovvero la tana dell’orso, licenza linguistica che richiama fortemente al territorio come il suo vino.
Ripercorrere il sentiero delle emozioni è facile degustando le tante sfumature dello Schioppettino di Prepotto, una diversa dall’altra come nel caso dell’Azienda Maring con il suo 2010, equilibrato e diretto. Con l’Azienda La Viarte, invece, il tempo diventa esperienza, saggezza, competenza e l’eleganza del suo vino, corposità, intensità, avvolgenza. Una logica propensione all’innovazione, coerente con la tradizione, dipinge il carattere dello Schioppetino 2010, semplicemente di classe.
L’ultima triade di Schioppettino di Prepotto, sono del 2008, l’invecchiamento sembra essere nelle corde di questo autoctono che si rivela ad ogni assaggio e se Ronco dei Pini, ci presenta un calice dai profumi netti e sicuri, Ronco Soreli, rilascia riflessi morbidi ma sostenuti, molto più primitivo lo Schioppettino della Casa di Legno.
18 variazioni di rosso rubino intenso dai riflessi violacei per 18 espressioni di unicità chiamata Schioppetino di Prepotto.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(14/10/2014)
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