Reboro, l’oro del Trentino, una Dinner Experience, al Lido Palace Hotel di Riva del Garda, l’arte di creare emozioni, una costante dal vino all’ospitalità.
di Antonella Iozzo
Riva del Garda (TN) – La passione per la conoscenza scopre nuovi talenti nei calici: Reboro, un nuovo vino che racchiude i capisaldi della cultura enoica: tradizione, territorio, ricerca, passione e il valore unico delle persone.
Reboro, un progetto, una realtà, una ragione d’essere Vignaiolo, della Valle dei Laghi, il Reboro infatti nasce dalla collaborazione dei vignaioli della Valle del Vino Santo Trentino, che hanno deciso di portare la loro esperienza nella tecnica dell’appassimento delle uve, nella produzione di un vino rosso di grande pregio.
Una nuova sinfonia di profumi e fragranze in rosso che stilla l’intuito, la lungimiranza, la vocazione di Vignaioli che guardano al futuro volgendo lo sguardo alla storia per essere artefici di un presente in soluzione di continuità con le proprie origini. Le stesse che le hanno guidato nella scelta della varietà di uva rossa la Rebo, una varietà autoctona, un ibrido di Merlot e del Teroldego generata da Rebo Rigotti. I grappoli lasciati appassire fino a novembre inoltrato sulle “arele”, i graticci utilizzati anche per la produzione del celebre Vino Santo Trentino Doc, regalano un vino di grande struttura e di lunga persistenza, il Reboro.
L’evento “Reboro territorio & passione” è un dialogo tra il Reboro e un secondo vino che si basa sulla tecnica dell’appassimento, una sorta di gemellaggio giunto alla sua sesta edizione. Per il 2023 il paso doble è stato con il Sagrantino di Montefalco.
Nell’ambito dell’evento, la Dinner “Reboro, l’Oro del Trentino” tenutasi presso il Lido Palace Hotel di Riva del Garda è stata un’opera d’arte enogastronomica in divenire, quasi quadri d’autore che celebrano l’arte del vino in un inno di gusto e piacere del convivio.
Se l’eleganza per il Lido Palace è una dote innata, la sua dedizione all’accoglienza è la quintessenza di un servizio, sempre attento e cordiale. Forme di un’ospitalità a cinque stelle che trasformano l’evento del Reboro in una poetica evocazione di saperi e tradizioni che dai produttori giungono fino a noi nell’essenza liquida di calici accompagnati dai piatti firmati dalla Chef Stefano Rossi.
Smile, life e nuova espressività in perlage fine e raffinato quello di Acquastilla Brut Rosé, 2019, Giovanni Poli che scivola impalpabile sui finger food by Chef Rossi, dalla Caesar salad con salmerino, quasi un’esplosione di freschezza al palato, alla tartare di manzo, intensa quanto basta per esaltare la qualità della materia prima fino alla pappa al pomodoro con spuma di burrata che si apre al mondo dei sensi, ed è come se ogni papilla gustativa viaggiasse verso l’infinito.
Tra produttori, wine lovers ed esperti del settore la serata scorre piacevolmente e attraverso la parete vetrata del Ristorante il lago sussurra la sua lenta e placida melodia mentre incontra i colori del crepuscolo.
Intanto entra in scena la “Trota Salmonata, barbabietola e rafano”, un classico del menu che ritrova nuova verve gustativa con “L’Ora” 2018 della Cantina Pravis. Un Nosiola IGT, vitigno autoctono trentino, dal colore giallo dorato, molto intenso e brillante. La sua freschezza e mineralità esalta la consistenza della trota che la crema di barbabietola avvolge nella sua dolcezza mentre il rafano e la maionese al lime sono il mordente che rilancia il piatto.
Il vino crea atmosfera, spirito conviviale, piacevolezza di vivere il tempo assaporandone ogni sfumatura. È una dimensione alla quale il Lido Palace e ogni membro dello staff ad iniziare dal direttore Fabrizio Pavlic, appartengono, una sorta di ragion d’essere artefici di momenti che si fanno ricordare, che immancabilmente riporta a quella vocazione al servizio che fa la differenza. Esattamente come i Vignaioli con la loro arte trasformano l’uva, in oro liquido, preziosa entità che racconta gesti e terroir. Quelli che ritroviamo nel Rebo ,2019, Gino Pedrotti.
Intenso, deciso, srotola il sapore fruttato del merlot e traccia la melodia successiva con il teroldego. Perfetto per i Ravioli del Plin, fondo di maialino e tartufo nero”. Un piatto stratificato dove ogni elemento ha il suo perché, la delicatezza del plin è una carezza che si scioglie al palato, il fondo del maialino un’evoluzione di classicità che scalda il cuore nella sua fluida corposità e il tocco di tartufo nero la nota preziosa che completa il piatto.
L’esperienza si fa sempre più complessa, è un percorso che svelando il territorio racconta l’identità di ogni singolo produttore la sua anima di vignaiolo e le sue radici. Una trama di sentimenti fitta e solida dalla quale nascono vini come figli di un territorio che può essere qui e non altrove non solo per le caratteristiche tecniche quali esposizione o morfologia, ma per quella sottile alchimia di cuore e ragione capace di trasformare un piccolo territorio in una fucina di idee tra tradizione e futuro.
Una declinazione organolettica del Reboro che nell’interpretazione di Giovanni Poli annata 2016, morbido, corposo e dai tannini compatti e nel Reboro 2018 Maxentia , profondo, consistente e intenso rilancia la “Guancia di Vitello, Castagne affumicate, crema di Sedano Rapa e Spugnole”. Un piatto che gioca in modo raffinato con la stagionalità degli ingredienti. Voci d’autunno tra tecnica e talento che creano il piacere di assaporare le proposte dello chef Stefano Rossi declinate tra modernità e rispetto della miglior tradizione.
Fil rouge fino al dessert, un trionfo di nocciola tra cremosità e croccantezza nel quale emerge la forza dell’ingrediente. Nel calice il Vino Santo Trentino Doc 2012 Maxentia, ambra che scivola in riflessi di luce rilasciando intensità e armonia, poi quasi a passo felpato il calice di Vino Santo Trentino Doc, 2007, F.lli Pisoni delicato, rotondo, estremamente armonico, di intensissima struttura riscrive le convezioni di un piacere liquido che trionfa.
Momento clou della serata l’apertura di una forma di Trentingrana del Caseificio di Primiero. Il taglio cattura la scena, è un rito che celebra la bontà di un prodotto unico realizzato con latte fresco di malga prodotto nel periodo di alpeggio da maggio a settembre. Una caratteristica che emerge subito dall’intensità del suo profumo poi in bocca dolcezza e intensità, texture e fragranze. Ogni scaglia un sunto armonio, una poesia di montagna che deborda la soavità di prati freschi di vibrazione montane che innervano il gusto e scandiscono la genuinità di un sano e gustoso assaggio.
Eccellente se accompagnato dal Reboro 2015 Giovanni Poli e dal Reboro 2013 F.lli Pisoni. Semplicità e complessità di sorsi che seducono con grazie ed eleganza. Sono rossi luminosi quanti sensuali che nella loro profondità svelano vibrazioni di vivida freschezza regalandoci una rarefazione sensoriale senza uguali.
“Reboro, l’oro del Trentino”, una Dinner Experience, al Lido Palace Hotel di Riva del Garda, l’arte di creare emozioni, una costante dal vino all’ospitalità.
Lido Palace Hotel
Viale Giosuè Carducci, 10
38066 Riva del Garda – Trento
Tel. 0464 021899
http://www.lido-palace.it
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(31/10/2023)
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