Firmato l’accordo tra FEM e Banfi che prevede la creazione di un campo sperimentale in Toscana. La ricerca per preservare, la scienza per creare nuove soluzioni possibili, la sperimentazione per essere un passo avanti con varietà eco-sostenibili…
di Antonella Iozzo
Ricerca e innovazione al servizio della tradizione per una qualità firmata Castello Banfi. Concetti che divengono progetti nella forma di un vigneto sperimentale sostenibile, grazie all’accordo tra FEM e Banfi che prevede la creazione di un campo sperimentale in Toscana, dove saranno allevati otto prototipi di varietà selezionate dall’attività di miglioramento genetico FEM per la loro tolleranza alla botrite. Il progetto è stato presentato a Vinitaly 2017 in una conferenza stampa presso lo stand di Banfi.
Un accordo importate che non solo favorisce e valorizza la qualità ma contribuisce al miglioramento genetico. Per rimanere in tema e nel DNA di Banfi credere ed investire nella ricerca. È esattamene come se si investisse sul futuro creando nel presente solide prospettive sulle quali migliorare e crescere.
6750 barbatelle verranno collocate in due impianti di due ettari ciascuno nel comune di Montalcino. Si tratta di varietà derivanti da incroci di Vitis vinifera tolleranti alla botrite. Nell’impianto saranno messe a dimora anche altre varietà prodotte dalla ricerca di San Michele: precisamente 900 barbatelle di Iasma Eco 1 e 900 barbatelle di Iasma Eco 2 già iscritte nel registro nazionale delle varietà di vite per vino, che Banfi testerà in campo per valutarne le potenzialità enologiche e per ottenere l’iscrizione nell’elenco dei vitigni per l’impianto di vigneti in Toscana.
Una proficua e lungimirante collaborazione quella fra Banfi e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, come sottolineato dal direttore generale Sergio Menapace, che ha sottoscritto l’accordo con Banfi.
La strada verso la qualità è un percorso che inevitabilmente ci pone davanti a delle scelte che definiscono lo stile e il concept aziendale. Quelle di Banfi sono conoscenza, ricerca e sviluppo. Un’intensa e costante passione e propensione professionale verso l’evoluzione che passa dalla scienza e giunge al cuore del vigneto. “Per Banfi questo, oltre che a rafforzare i rapporti con FEM, rappresenta un passo naturale nel percorso di ricerca e innovazione intrapreso 40 anni fa. Il nostro desiderio di conoscenza è, ed è sempre stato, un forte stimolo per migliorarsi interpretando il cambiamento, sempre nel pieno rispetto del territorio in cui operiamo” dichiara Enrico Viglierchio, direttore generale di Banfi.
Sostenibilità, rispetto e sensibilità ambientale, non sono parametri da ricercatori, ma flussi di pensieri generati da una società moderna in perenne movimento verso le dinamiche del futuro. Un domani attento al patrimonio ambientale e a coloro che s’impegnano concretamente a salvaguardarlo con progetti a lungo termine che implicano etica, onestà intellettuale, memoria evolutiva.
La ricerca per preservare, la scienza per creare nuove soluzioni possibili, la sperimentazione per essere un passo avanti con varietà eco-sostenibili che ci permetto di creare strategie di difesa e definire, quindi, un “Protocollo Banfi”, come afferma Rudy Buratti, direttore enologo di Banfi.
Ascoltare il cambiamento per migliorare nel rispetto del territorio si traduce per Banfi in vocazione per la ricerca ovvero naturalmente votati al progresso.
Castello Banfi
Località Poggio alle Mura
53024 Montalcino (SI)
Tel.0577 – 840111 Fax 0577 840444
http://castellobanfi.com/it/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(01/06/2017)
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