Ristorante Cannavacciuolo a Villa Crespi. La perfezione è un concept che incontra il buono nella splendida cornice di Villa Crespi e risplende dell’inequivocabile Cannavacciuolo touch. Una misurata modernità nell’eleganza discreta di creazioni che esaltano i sapori con leggerezza ed inventiva partendo dalla tradizione.
di Antonella Iozzo
Orta San Giulio (NO) – Quando l’evoluzione del desiderio incontra l’intraprendenza di un talento che nel creare dona forma alla cultura, al proprio vissuto, al valore di un’identità in sintonia con le dinamiche di territori lontani e diversi, nasce l’essenza del cibo come civiltà. Se poi la comunicazione è un accordo di saggezza e simpatia, di stralci di realtà mitigati nella fascinazione della tv, il piacere di vivere l’esperienza gastronomica diventa incontro ravvicinato con lo chef Antonino Cannavacciuolo, due stelle Michelin, autenticità dei sentimenti divenuti materia prima. La sua disarmante semplicità è concretezza fattiva, è verità del cibo, è sapore della vita nella libertà del pensiero.
Sembra impossibile che un’esperienza enogastronomica possa essere tutto ciò, ma se si varca la soglia di Villa Crespi, sulle sponde del Lago di Orta, l’impossibile diventa fine food, fine art, fine emotions ospitalità italiana, gourmed mediterraneo.
Raffinati ambienti moreschi, suggestione esotica e l’eleganza classico-informale dell’equilibrio e dell’armonia, la stessa che ritroviamo nella sinfonia culinaria di Cannavacciuolo, sono gli accordi dominanti di un viaggio tra le secrete dell’eccellenza.
Origine e tradizione, stagionalità ed esplorazione sono le caratteristiche principali della cucina di Cannavacciuolo, è come se la pulsione verace della sua mediterraneità interagisse con i profumi e i sapori del Piemonte, per una partitura abilmente orchestrata ovvero, brillante leggiadria, dinamica tensione del gesto in una sorprendente delicatezza sottolineata da una sintetica visione: materia prima eccellente, semplicità, tecnica e passione.
L’inagguagliabile servizio sottolinea l’atmosfera, la discrezione l’esclusivista del momento. Il tempo è scandito da un aperitivo come tracce di un percorso nell’esaltazione dei sapori: ognuna lascia la sua impressione nella tavolozza dell’anima dipingendo ora con toni decisi l’intensità del “Rocher al caprino e il macarons con foie gras”, ora la levità della “Chips di riso con spuma di gorgonzola e centrifuga di sedano” dalla provocante freschezza. La geografia delle fragranze rivela paesaggi del gusto che seducano con l’interazione tra la suadenza della burrata, la delicatezza del prosciutto e la fermezza del pane nero, fino alla genuinità dei piccoli panini all’olio, un tuffo nel vissuto più autentico. L’amuse bouche articola diversi pattern gustativi in una texture che titilla le nostre papille, “ Polpo scottato, purea di sedano rapa, crumble al nero di seppia ed insalatina di puntar elle”, nel calice bubbles Franciacorta Barone Pizzini, of course.
La vivacità dei sapori, che solo materie prima d’eccellenza possono donare, è musicalità nella “Tartare di tonno, lime, acqua di mozzarella e cocco”, note fresche e acide, ricchezza della materia prima e i ritmi lenti e loquaci della dolcezza che avvolge, è l’acqua di mozzarella con il cocco, un sogno che parla di corrispondenza d’intenti e di elementi. Il Vermentino 2014 Poggio dei Gorleri, vibrante e minerale è il giusto controcanto.
La perfezione è un concept che incontra il buono nella splendida cornice di Villa Crespi e risplende dell’inequivocabile Cannavacciuolo touch. Una misurata modernità nell’eleganza discreta di creazioni che esaltano i sapori con leggerezza ed inventiva partendo dalla tradizione, dal perlaceo fermento e frammento mediterraneo che vibra nel cuore e nella mente di Cannavacciuolo, nascono nel 2005 le “Linguine di Gragnano con calamaretti spillo, salsa al pane di segale”. Parliamo di cottura? Superfluo. Di consistenza? No comment. Di sapori bilanciati e riconoscibili? Un tripudio di grazia che scivola verso il soliloquio del palato, trovando nella cremosità incisiva e morbida della salsa, una ricchezza espressiva che si amalgama alla nota acida del pomodorino rinascendo ad ogni assaggio. In abbinamento il Fiano di Avellino Benito Ferrara.
La classe sublima la passione, la passione i prodotti senza mai stravolgerli e la “Guancia di manzo, maionese di nocciola, terrina di patate e broccoli”, è un senza tempo rivisitato con piccole variazioni su tema: parla la nocciola, la verdura, la patata nella sua armonica friabilità quasi doveroso il Nebbiolo 2010 Valentina, tannico e persistente.
Sono piatti spontanei, come lo Chef vero e sincero senza fronzoli e con una comunicativa loquace che affascina. Mordente di un fuori onda tutto au naturel nella quotidianità di Villa Crespi, perché la presenza di Cannavacciuolo nella struttura non è un’eccezione è una costante. Una presenza tangibile, fattiva, vicinanza ai suoi ospiti. Il lavoro non lo spaventa, la serietà e la professionalità sono due pilastri della sua personalità imperniata attorno ad una vita da Chef, non per spettacolarizzare il mestiere ma per viverlo nel rispetto della sua etica.
L’essenziale lascia il posto alla voluttà dei dessert che si apre con il pre dessert all’ananas, una pina colada analcolica con cocco, da bere e poi da mordere, il bicchierino è, infatti, cioccolato bianco, il palato ringrazia, now it’s ready for tentazioni avvolgenti e voluttuose. Un bonet, cremosa setosità nel velluto sonoro del cacao, l’abbandono sensoriale è al culmine, quando la via stellata del fior di latte traccia la costellazione del dolce naufragare tra veemenza al rum e lirica astrazione al caramello sulla fine bollicina del Moscato d’Asti Massolino.
Poi, la notte trova la sua dimensione suprema.
Ristorante Antonino Cannavacciuolo – Hotel Villa Crespi
Via G.Fava, 18 – 28016 – Orta San Giulio (Novara)
Tel +39 0322 911902- Fax +39 0322 911919 -Mobile +39 334 6052912
http://www.villacrespi.it/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(25/11/2015)
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