Ristorante Maffei Verona un luogo dove l’estrema raffinatezza, l’ospitalità, quella della Famiglia Gambaretto e i sapori autentici della buona tavola rendono la vita più emozionante e luminosa. Un simbolo di gusto e sapore che volge lo sguardo alla tradizione conferendo una solida essenza moderna alla cucina italiana.
di Antonella Iozzo
Verona – Cibo, gusto, nutrimento, appagazione sensoriale. C’è una correlazione? C’è una stretta correlazione al Ristorante Maffei di Verona, che si trasforma nella quintessenza del piacere enogastronomico tra il valore dell’ospitalità, quello della Famiglia Gambaretto, e il carattere dell’eleganza fatto di stile ed essenzialità.
Nello storico Palazzo Maffei in Piazza delle Erbe il lato gourmet di Verona si rivela. Palazzo Maffei è stato realizzato su commissione della Famiglia Maffei, nel XVII secolo, sulle rovine dell’antico Capitolium risalente al I sec. a.C., è un trionfo di bellezza in stile tardo-rinascimentale con motivi barocchi. Nel 2020 al piano nobile è stato aperto al pubblico un’esposizione di opere d’arte, per lo più contemporanee, appartenenti alla collezione Carlon, divenendo Casa Museo Palazzo Maffei. Ma è al piano terra che l’arte culinaria prende forma tra le splendide sale del Ristorante. Appena varcata la soglia, ci si sente avvolti dal fascino e dal calore di una splendida dimora.
Un dipinto curato nei minimi dettagli che s’impone con garbo alla nostra ammirazione. Dall’ingresso alle diverse sale un invito ad entrare e a condividere la dimensione più naturale dell’ospitalità. Un Ristorante di Famiglia, il Maffei, che dal 1997 nello spirito della Famiglia Gambaretto, rilancia l’essenza della cucina italiana nel mordente dell’appeal moderno senza mai tradire la tradizione, l’origine.
Ristorante Maffei, sale che si susseguono in modo tale che lo sguardo possa correre libero tra un design raffinato e cromie neutre, che scivola dal rigore geometrico e nitido della carta da pareti e incontra le curve delle comode sedute. Un’armonica partitura giocata con una poetica minimal che sublima l’ambiente.
Incantevole visione di una deliziosa raffinatezza che custodisce il fascino del passato ai piani inferiore. È qui che la fascinazione del vino e i resti del Campidoglio romano tessono un virtuoso dialogo. È la magia di un’enoteca che si sviluppa in una scenografica dimensione di riverberi antichi e liquida cultura enoica. Etichette di pregio, rinomate, champagne, tesori nati dal gesto devoto di piccoli produttori, eccellenza che il tempo celebra e consegna ai posteri. Tutto sotto l’attenta cura e sapienza del sommelier Marco Daniele. Un’Enoteca che diventa fondale esclusivo per eventi e momenti da celebrare.
Un’ode di versatilità che rinasce unicità. Sensazioni che divengono pathos emozionale con il Tavolo Giulietta e Romeo, esattamente sopra gli scavi romani. Uno scrigno dove i desideri divengono realtà e le evocazioni mirabili visioni nel soft touch di un romanticismo venato di stile e gusto. È qui che il pathos sfiora il mondo dei sogni venato da luci soffuse, candele che come fiammelle erranti disegnato il percorso fino a giungere al tavolo abilmente ornato e dove un cameriere dedicato esaudirà ogni richiesta. Se è lecito sognare è d’obbligo vivere il reale di un sogno in un istante che ferma il flusso del tempo, quello del Ristorante Maffei.vOspitalità by Silvia e Luca Gambaretto come segno distintivo, staff preparato e dedito all’ospite, cucina capace di creare capolavori culinari che rifediscono il senso della buona tavola, semplicemente Ristorante Maffei.
Il desiderio dei sapori di suscitare emozioni e gusto inizia con l’amuse bouche una piccola Falafel, polvere di olive e crema di pomodoro, esaltata dal calice di Romantica Franciacorta Brut D.o.c.g, intenso e accattivante, fresco ed elegante.
Il mondo dei sensi scopre le forme del gusto con piatti capace di divenire testimonia della cultura culinaria, una realtà che incontra la tecnica e il piglio creativo dello Chef Mentor Andrea Valentinetti . Solo così il “Bollito di cappello del prete, cavolo cappuccio, salsa verde, cren” rilancia le coordinate del classico in un look moderno e dinamico che crea anticipazione gustativa. I colori divengono gusto, le consistenze assaggi di memoria, le fragranze trionfi di equilibrio. Si, perché la delicatezza del cappello del prete diventa nuvola esaltata dalla cremosità della salsa verde e del rafano asiatico morbido quanto basta mentre il cavolo rilancia la sua texture.
Un inno alla cucina italiana che incrocia le emozioni in una felice combinazione di ricordi e sapori è la “Parmigiana di melanzane, stracciatella, basilico fritto” sorprendentemente delicata, impalpabile. Si scioglie in bocca ed è come se un sentimento familiare accarezzasse i nostri neuroni. Ragione e sentimento esultano tra le fibre della melanzana, la dolcezza della stracciatella e il croccante del basilico.
Estro, sapore, golosità e un retrogusto di nostalgia con il “Risotto, zucca, zenzero, taleggio, maialino da latte al timo” entra in scena. È così che l’infinita passione per la cucina si trasforma in gusto mentre l’intuizione fonde estro e memoria. Tutto in un boccone che scopre la leggerezza di un piatto semplice ma complesso, articolato, sapientemente bilanciato, dove ogni ingrediente è facilmente riconoscibile. Nel calice il Chablis Billaud-Simon, minerale, fruttato, delicato ed incisivo, sorprende e delizia come un melodia di Borgogna che invita a nuovi sorsi.
Sono abbinamenti curati, che viaggiano in parallelo con il piatto senza prevaricarlo. Un paso doble sul fil rouge dell’arte enogastronomica.
Al Ristorante Maffei la sobrietà della mise in place persegue la naturale inclinazione della bellezza autentica a perseguire l’armonia. Una silhouette purissima che sembra cadenzare lo scorrere del tempo mentre l’inconfondibile qualità della materia prima segue il codice della tradizione creando un forte legame con il gusto.
Ecco allora, che il piacere di mangiare diventa vibrazione jazz nelle corde di una azione culinaria studiata trasforma la “Guancetta di manzo brasata all’Amarone, radicchio, purè di sedano rapa” in un soul assoluto. Un piatto stratificato, profondo, un velluto sonoro che srotola sua audacia in una guancetta dalla consistenza perfetta, un notturno di Chopin avvolto dalle onde fluttuanti dell’Amarone. Seduzione imperante mitigata dal sedano rapa, poi, tutto cede alla passione del calice di rosso Verona La Poja di Allegrini, armonico, ricco con una trama tannica delicata e un finale persistente. E se la presentazione è un’ode all’espressività voluttuosa dai toni caldi, il rosso rubino scuro del calice sembra essere il suo alter-ego emozionale.
Ristorante Maffei, saggia evoluzione di sapori che attraversano la storia della cucina italiana e divengono scrigni di gusto tra espressività moderna e il riverbero della tradizione. Una cucina dall’anima concreta che ci saluta con “Il tiramisù del Maffei al pandoro di Verona” uno scrigno di voluttà che si apre alla gioia del palato coinvolgendo però ogni senso ad iniziare dalla vista con la presentazione. Un piccolo cilindro racchiude la morbida consistenza del tiramisù ed una volta sfilato, una setosa cremosità dilaga rilasciando l’allure del soffice pandoro solo infinite vibrazioni, solo proiezioni di raffinata arte pasticcera. Il Passito di Pantelleria Ben Ryé Donnafugata, ampio, avvolgente e con piacevoli sentori minerali è il sorso perfetto per un finale che racchiude tutto il fascino della complicità seduttiva. I sensi ringraziano.
Ristorante Maffei Verona, un simbolo di gusto e sapore che volge lo sguardo alla tradizione conferendo una solida essenza moderna alla cucina italiana. È un luogo dove l’estrema raffinatezza, il calore dell’ospitalità, quella della Famiglia Gambaretto e i sapori autentici della buona tavola rendono la vita più emozionante e luminosa. Piacere culinario che trasforma il quotidiano in un quotidiano d’autore.
Ristorante Maffei
Piazza Erbe, 38
37121 Verona (VR)
Tel. +39 045 8010015
https://ristorantemaffei.it/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(07/03/2024)
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