Vernatschcup 2016. Un evento nato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un vino simbolo della cordialità e della joie del vivre. Nasce la nuova era della Vernatsch e il vino torna ad essere cultura, terroir, marketing.
di Antonella Iozzo
Lana (BZ) – Vernatschcup 2016. Ispirazioni Vernatsch mood con il Trofeo Schiava 2016 giunto alla tredicesima edizione. Un viaggio alla scoperta del più diffuso vino altoatesino che rintraccia nelle sue declinazioni Lago di Caldaro Scelto, Santa Maddalena, Colli Meranesi o, Schiava dell’Alto Adige la sua espressione elettiva, autenticità e tradizione. Un vino easy e informale, leggero e schietto come i vignaioli che coltivano i propri vigneti con cura e dedizione. Ogni gesto racconta e diventa sentimento, emozione, memoria.
La Schiava, un elogio alla semplicità e sorprendente pieno di verve capace di raccontare il buon vivere, la convivialità, il piacere di scoprire il valore dell’amicizia con un buon calice di vino.
Da ben 13 anni l’elegante designhotel Vigilius Mountain Resort è il palcoscenico del Vernatschcup 2016, un evento fortemente voluto da Ulrich Ladurner proprietario del resort, Othmar Kiem giornalista enogastronomico con una grande passione per la Schiava e Günther Hölz, negoziante di vini a Merano.
Un evento nato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un vino simbolo della cordialità e della joie del vivre fortemente caratteristico e caratterizzante l’Alto Adige.
Fresco, leggero e con basso contenuto tannico, qualità che se da un lato sono i suoi punti forza dall’altro sono stati i motivi principali che lo hanno relegato in seconda fila, a vantaggio di vini con maggior carattere, più trend o più vicini alle mode del momento.
Con il Trofeo Schiava dell’Alto Adige, nasce la nuova era della Vernatsch e il vino torna ad essere cultura, terroir, marketing.
Le diverse dinamiche e i diversi aspetti del vino s’intrecciano fra loro divenendo coesione sociale e dinamico economico. Il contribuito di uomini come Ulrich Ladurner, Othmar Kiem e Günther Hölzl che sin dall’inizio di questa avventura tra le sfumature della schiava, è stato e continua ad essere fondamentale per innovare una tradizione che fa parte del proprio patrimonio storico-culturale.
Al designhotel Vigilius Mountain Resort, il Vernatschcup 2016 si sdoppia e diventa concorso enologico prima e wine event dopo, per scoprire il lato glamour e conviviale di questo vino. In varie degustazioni una selezionata giuria di giornalisti, enologi, sommelier ed esperti internazionali selezionano le “Schiave dell’anno”. A ciascuna denominazione la sua degustazione per una valutazione che tenga presente le diversità organolettiche che li contraddistinguono. A queste si aggiunge la categoria “La Schiava diversa” che raggruppa tutti i vini di annate più vecchie e quei vini che non entrano nei schemi delle DOC.
Nel favoloso scenario del Vigilius Mountain resort, martedì scorso la premiazione dei vini vincitori e dei produttori. Wine party modulato in leggerezza espressiva e coinvolgimento empatico. La solarità del cuore sovrasta le nuvole grigie che avvolgono Monte San Vigilio e i riflessi chiari e lucenti delle diverse Schiave rilanciano la loro potenzialità. Taste and Vernatsch style con taglieri gastronomici che svettano la bontà dei prodotti tipici. L’atmosfera è vivace, un allegro con brio in perfetta sintonia con il tema della serata, ed è semplicemente coinvolgente e stimolante dialogare con i produttori, percepire dalle loro parole, il vissuto, il background del vino, perché dietro ogni bottiglia il lavoro e l’impegno dalla vigna alla cantina, un percorso quotidiano, uno scambio di idee e intuizioni fra produttori, enologi, agronomi. È vita che scorre e diventa frutto, vino sincero e carico d’identità.
Trofeo Schiava 2016. Nove le etichette che esprimono la sinfonia dell’Alto Adige, wine versione schiava nelle sue varie categorie, sul podio per la categoria AA Lago di Caldaro: Cantina Caldaro – Alto Adige Lago di Caldaro classico superiore Greifenberg 2015 e Cantina Cortaccia – Alto Adige Lago di Caldaro classico 2015, toni morbidi e rotondi. Per la categoria AA Schiava e Schiava Grigia: Cantina Tramin – Alto Adige Schiava Hexenbichler 2015 e Gumphof – Alto Adige Schiava Mediaevum 2015, note speziate che risalgono la gradevole e leggera persistenza. Un crescendo di sensazioni che nella brillantezza del calice incontrano le sfumature della Meranese 2015 Pardellerhof-Montin, per la categoria AA Meranese e AA Val Venosta.
Per la categoria AA Santa Maddalena: un trio di toni intensi e pieni – Alto Adige Santa Maddalena classico 2015 – Cantina Bolzano, Alto Adige Santa Maddalena classico 2015 -Franz Gojer, Glögglhof e Alto Adige Santa Maddalena classico Pfannenstiel 2015 –Pfannenstielhof, Johannes Pfeifer, una schiava che seduce, la sua, con la semplicità di un sorriso che diventa fluttuo setoso al palato.
Interpretazioni di un classico senza tempo per un vitigno autoctono capace di conquistare al primo sorso. Versatilità che con la Cantina San Paolo, Alto Adige Schiava Passion 2014 – premiata per la categoria Schiava diversa, diventa entusiasmante dimensione del lovely wine, una passion diversa che indossa l’intuito del moderno. Ritira il premio il presidente Leopold Kager più che soddisfatto
Universo schiava che coinvolge anche il pubblico in una simbolica scelta, ed il gusto del wine lover sceglie la fragranza dell’Alto Adige Santa Maddalena classico 2015 – Cantina Bolzano
Vernatschcup 2016. Dietro ogni vino ci sono sempre persone che lo rendono protagonista nella vita di tutti i giorni, uno di questi e senz’altro Jörg Ganßer dell’enoteca Törggelen di Monaco di Baviera, da oltre quarant’anni, la Schiava, una mission che affronta le dinamiche del mercato internazionale e vince per qualità. Ed è proprio a Jörg Ganßer che va il premio Ambasciatore della Schiava 2016.
La Schiava, sostenibile leggerezza di un vino che rilascia momenti di convivialità e sincerità, un piacere che ridefinisce il gusto del vivere
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(12/05/2016)
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