Speri Vini. Vini che raccontano la Valpolicella Classica, sorsi che ne rilasciano il carattere in un sunto armonico ben definito e personalissimo. La filosofia Speri porta a produrre solo etichette simbolo, vitigni autoctoni quali Corvina, Rondinella e Molinara derivanti da vigneti che hanno sviluppato tutta loro identità.
di Antonella Iozzo
San Pietro in Cariano (VR) – Speri Vini. Dalla Valpolicella, la Valle dalle molte cantine secondo una derivazione latina, la tradizione, la passione, i gesti di viticoltori che da sette generazioni trasformano l’uva nel cantico più profondo della natura, rispettandone i tempi, interpretandone i ritmi. La famiglia Speri racconta la vita più autentica e vera della Valpolicella, un amore che odora di terra e di sacrificio, di saggezza ed esperienza, di lungimiranza e valori.
Speri. Vini che raccontano la Valpolicella Classica, sorsi che ne rilasciano il carattere in un sunto armonico ben definito e personalissimo.
Speri Vini. Dalla prima metà del 1800, una vita per la terra, dai pochi ettari adiacenti all’abitazione di famiglia fino agli attuali 60 ettari per una qualità costante riconosciuta a livello internazionale. Sono vigneti che si sviluppano come un’armonica partitura paesaggistica nel luogo incantato della Valpolicella, colline che godono di un clima mediterraneo e di un terreno che regala vini d’eccellenza. Con il proprio stile individuale Speri trae dalla zone più vocate della Valpolicella, la sua essenza migliore, frutto del lavoro intenso e meticoloso di una famiglia esperta e dedita al lavoro.
Speri Vini. Tutto è in funzione del proprio terroir
Tutto è in funzione del proprio terroir, un dipinto circondato dal Lago di Garda e dai Monti Lessini, ecco allora che geologia del terreno, esposizione, escursioni termiche divengono la triade perfetta di una viticultura che ne traduce il battito. Vissuto familiare e respiro della natura vivono in simbiosi è una storia che ci conduce nell’unicità di un’aria fatta di persone che vivono e gestiscono questo particolare territorio e dell’insieme dei fattori geografici e climatici. Un’altitudine che varia dai 150 ai 350 metri, varietà di terreni e microclima, sono l’incipit per creare a quattro mani con la natura vini di carattere e prestigio capace di esprimere le particolarità delle loro origini.
Diversi micro-climi che rilasciano texture armoniche diverse, nascono i Cru che prendono il nome dal loro vigneto di origine come il Sant’Urbano. Il vigneto è un’estensione di poesia nel silenzio della natura. Condizioni geo-climatiche perfette, per un angolo mediterraneo che trasmette il lavoro manuale, la fatica e l’impegno di uomini uniti dalla terra. È un legame forte e foriero di tradizione e vissuto che suggella rapporti di comunione fraterna e rendono vivi e vibranti questi vigneti coltivati su terrazzamenti costituiti da muretti a secco detti “marogne”, molto importanti per la coltivazione in collina e testimonianza storica. Sono pietre che raccontano, pietre che caratterizzano il territorio e comunicano ai posteri un passato carico di cultura enoica.
Filosofia Speri solo etichette simbolo
La filosofia Speri porta a produrre solo etichette simbolo, vitigni autoctoni quali Corvina, Rondinella e Molinara derivanti da vigneti che hanno sviluppato appieno tutta loro identità, ecco perché si vinificano solo uve di proprietà. Una scelta ben precisa che mira ad una ricerca assoluta della qualità, alla cura meticolosa per il dettaglio al controllo rigorosissimo di ogni acino.
Speri Vini. In sintonia con la natura, prediligendo tecniche al servizio dell’ambiente come una minore quantità di fitosanitari utilizzati, minor resa grazie alla pratica dell’inerbimento, operazioni di estirpo, potatura e diradamento, raccolta a mano, e un sistema di allevamento a “pergoletta inclinata aperta” che esprime al meglio le varietà autoctone e favorisce anche un’ottima esposizione al sole. Esperienza e conoscenza, viaggiano in parallelo nella Famiglia Speri per coltivazioni a basso impatto ambientale e vini che esprimono il massimo come aroma, gusto e personalità. Ed in Cantina, è sempre il rispetto per l’uva e la saggezza dell’esperienza a incontrare l’innovazione e l’importanza dell’affinamento, del risposo in botti e tonneaux di rovere francese. È questione di tempo, è tempo di attesa.
Valpolicella Classico, Ripasso, Sant’Urbano, Amarone, Recioto. Questi le icone Speri, cinque etichette sul podio della qualità che rilanciano il legame con il territorio e la vocazione di una famiglia, oltre il tempo.
Valpolicella D.o.c. Classico da vigneti siti nelle zone “classiche” dal comune di San Pietro in Cariano a quello di Fumane e Negrar con altitudine tra i 120 e i 350 m/ s.l.m.. E’ l’espressione della convivialità più vera, fresco, di facile beva ma elegante, al naso rapisce per quella fragranza di frutta rossa vivace e solare.
Ripasso Valpolicella D.o.c. Classico Superiore, ricco, morbido e raffinato. È un nettare che rinasce ripassando una piccola quantità di vinacce di Amarone per una sola volta. Velluto sonoro in grado di evolversi nel tempo. Lunga persistenza speziata che ci rimanda alla tradizione, al valore di una terra dalle potenzialità sconfinate.
Sant’Urbano Valpolicella D.o.c. Classico Superiore. Solo uve del vigneto Monte Sant’Urbano, nel comune di Fumane, Corvina veronese, Rondinella, Molinara, rigorosamente selezionate, appassite per 20-25 giorni circa. Il risultato è un rosso seducente, equilibrato, in ogni calice la forza dell’autenticità e quel feeling tra eleganza e legame con il terroir che è il carattere distintivo della filosofia Speri.
Speri Vini. Un percorso affascinante che immancabilmente ci conduce all’amarone della Valpolicella D.O.C.G. Classico del Vigneto Monte Sant’Urbano. Le uve vengono appassite per 3-4 mesi, a seconda dell’annata, memorable portrait in divenire che a poco a poco compone la sua più maestosa sinfonia. Caposaldo della produzione Speri, risplende di luce propria o meglio dell’Arte dell’Amarone, un’ode alla terra e al gesto dell’uomo, al vissuto e a quel richiamo che ci conduce alla vite. Essenza materica dove la complessità e la struttura implodono in flutti di tannini, in un corpo importante che avvolge ogni pupilla e improvvisamente, naso, palato, mente ci trasportano in un mondo di godimenti sensoriali.
La degustazione non poteva concludersi che con il Recioto D.O.C.G. Classico, La Roggia. L’appassimento è sempre protagonista, è il metodo e insieme l’anima di tecniche uniche che qui e non altrove rilasciano vini come opere d’arte senza uguali e naturalmente inimitabili. Una dolcezza mai stucchevole seduce il palato, il rosso conquista la vista e la musicalità che si espande da ogni sorso riaccende la passione in un misto di tepore e ricordi. È la frutta appassita che espande il sentimento del tempo intonando gli umori della Valpolicella.
Tre vitigni, tre espressioni dello stesso territorio nell’interpretazione di ciascun produttore. Ogni vitigno rilascia la sua sfumatura, il suo carattere e se la Corvina svetta sul podio per l’apporto di tannini e sostanze coloranti, la Rondinella dona il massimo durante l’appassimento, mentre la Molinara è la declinazione della sapidità e della freschezza. Tre identità che hanno affascinato lo chef Bruno Barbieri tanto che nel 2006 venne pubblicato il volume “L’uva nel piatto” nato, appunto, dalla collaborazione tra l’azienda Speri e lo chef. Piatti unici e iconici dove il terroir, il vitigno e la creatività dipingono il gusto e la passione. La tradizione, la Valpolicella, i vini nel carattere Speri.
Speri Viticoltori
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(05/04/2016)
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