Tenuta Hans Rottensteiner, Bolzano, forever la tradizione di uno stile, now nuovo appeal per la seduzione nel calice con una linea grafica che gratifica il senso del classico e rinasce storia contemporanea.
di Antonella Iozzo
Bolzano – Quella della Famiglia Rottensteiner è una storia fatta di passione e dedizione, di gesti e terroir, inteso non solo come un insieme di fattori geografici, geologici e climatici, ma come essenza di un luogo data da chi lo vive e lo intrepreta. Nasce così un particolare feeling tra uomo e natura capace di rilasciare quel carattere di unicità e di identità che diviene poesia in sorsi di autenticità. Possiamo tradurre così la storia di una delle prime famiglie di viticoltori della provincia bolzanina, la Famiglia Rottensteiner.
Dal 1530, come attestano le prime documentazioni, il vino è diventato, per la Famiglia Rottensteiner il reale quotidiano da coltivare con consapevolezza e competenza divenendo nel tempo espressione d’eccellenza riconosciuta sui mercati internazionali.
Di generazione in generazione il vino ha tessuto le trame della Famiglia Rottensteiner e da quando Hans Rottensteiner fonda, nel 1956, l’omonima Cantina iniziando a vendere vino sfuso in Svizzera, agli anni ’80 quando il figlio Toni si concentra sulla produzione di vini in bottiglia, un solo obiettivo, crescita, ricerca qualità. Capisaldi che prendono ancora più forma nel 2001 con l’ingresso in azienda del nipote Hannes e di sua moglie Judith. Unione d’intenti e di sentimenti svettanti verso l’iperbole enoica di una tradizione che mentre distende il suo passato, genera nuova linfa.
Le dinamiche del vino sul mercato e la su intrinseca forza socio-culturale, sintesi e antitesi di un’espressività con la quale ciascun produttore è messo a confronto. Hannes e Judith ne sviluppano una sinfonia in quattro tempi: Classic, Cru, Select, Cuvée, quattro linee di produzione, ciascuna con il proprio carattere identificativo con un pakegin tailor made over the top.
Etichette che indossano l’iconicità dello stemma di Famiglia, lo stambecco. L’eleganza sinuosa di un armonia in movimento è il simbolo assoluto del brand Rottensteiner, che oltre a richiamare l’attenzione sull’etichetta impreziosisce la bottiglia sulla quale è inciso in rilievo. Sono bottiglie dalle silhouette nuova e aggraziata una fusion tra la bordolese e la borgognotta realizzata in esclusiva da mastri vetrai altoatesini per la Tenuta Rottensteiner, che culminano la loro voluttuosa empasse emotiva con capsule dalla textura saten.
Tra piacere glam e freschezza le 14 voci della Linea Classic esprimono la piacevolezza della condivisione con un total look easy, lineare, essenziale, giocato nelle tonalità fresche e vivaci che rimandano ai riflessi nel calice. Verde stemperato per il Müller-Thurgau fresco e minerale con una piacevole nota amarognola sul palato quasi un trillo che anima il ritmo del momento. Verde più intenso per lo Chardonnay, pieno e carico di fascino e con un finale sapido in crescendo. Etichetta in giallo per il Sauvignon, i profumi sono il preludio alla sua profondità che avanza fino all’elegante nota sapida sul finale. Nota che fa la differenza e firma lo stile di Famiglia. L’attitudine ad essere sempre di tendenza è una realtà per il Lagrein Rosato della Tenuta Rottensteiner, le origini del Lagrein, infatti, indossavano nuance rosé. Da Gries, la zona classica del Lagrein, un rosato di carattere per i tempi moderni, come per dire l’attualità della storia è la nostra storia. Si cambia registro con il Lagrein Riserva, rosso rubino scuro, deciso, profondo. Sfiora il palato con un dolce adagio per poi cedere il passo ad una progressione fitta e polposa.
Etichette come ritratti di Famiglia ed è come se ogni pennellata, ogni linea rivela un particolare importante, un dettaglio capace di raccontare l’insieme. L’immagine si fonde con l’anima della terra e nel colore, nel taglio di prospettiva il gesto dell’uomo imprime la sua poesia e in quella piccola immagine rettangolare che avvolge la bottiglia si è fermato l’istante raccontando la vita dei Rottensteiner: i vigenti, i masi, il vissuto. Sono l’abito simbolo della Linea Cru dove spicca il Pinot Bianco Carnol, un étoile d’eccezione che danza nella vivacità di un ritmo vibrante e chic rilasciando note di agrumi e mela, per poi lanciarsi in una raffinata arabesque che cattura i sensi. Evoluzioni che ci conducono verso la Schiava Vigna Kristplonerhof, prodotta esclusivamente con uve del maso Kristploner a Bolzano, un vino beverino e fruttato, con note di viola, ciliegia e mandorla amara, ma anche con una discreta struttura. È un vino molto versatile in cucina. È il vino che più esprime la tradizione, il vino leggero e di facile beva che accompagna il diletto del buon vivere. Il vino che richiama con le sue note fruttate un sharing smile tutto da gustare.
Cambio di rotta per assaporare l’altro lato della Schiava quello del Santa Maddalena, con un piglio leggermente più intenso e avvolgente il Santa Maddalena Vigna Premstallerhof con uve provenienti dal maso Premstaller, dove Gertrud Vogel segue i principi biodinamici. Tannini morbidi avvolgono il palato con fragranze di frutta rossa che culminano in un sorso articolato, persistente.
I dieci ettari di terreno della Famiglia, e le uve di circa cinquanta contadini della zona con i quali nel tempo si è stabilito un rapporto di fiducia e stima. Legami autentici che ritroviamo nei vini veri e propri inni al territorio, soprattutto, con le varietà tipiche del Santa Maddalena e del Lagrein, vitigni che crescono sul porfido, pietra rossa che dona mineralità e carattere.
Se le emozioni generanno stati d’animo, le sensazioni scaturite da sorsi che fluiscono direttamente da quell’humus di umane passioni e forza della natura modulate da competenza tecnica e professionalità, il valore del vino ha raggiunto una nuova dimensione che si apre al mondo dei sensi. Solo vivendola si percepisce tutto ciò che sta dietro all’etichetta e dentro la bottiglia. Il suo compito è comunicarla nella sua integrità e la Linea Select si presenta come una Lady estremamente elegante nell’immortale black su black emblema di un lusso discreto e affettivo che evoca la memoria. Lo stemma diventa fondale, lo stambecco segno distintivo e la preziosità dell’oro, una grafica classica per discendenza ma pervasa da una freschezza moderna. Sotto l’abito il rosso scuro come la notte, e magnetico come un velluto sonoro che srotola la visione cult di una partitura jazz: Select Lagrein Gries Riserva. Note spaziate, fruttate e minerali ci avvolgono e poi si dispiegano in una fine complessità che seduce lentamente fino all’ultimo sorso.
Suggestioni en plain air per l’unica voce Cuvée, il Kitz, in tedesco cucciolo di stambecco. Un bianco fresco e dinamico perfetto per gli aperitivi. Un mosaico di sfumature che riflette anche la sua etichetta, quasi un gioco di pixel ad incastro geometrico.
Voce fuori dal coro l’unico passito della Tenuta Rottensteiner il Passito Cresta da uve di Gewürztraminer appassite, provenienti dal maso di Famiglia Kristploner, mai stucchevole sempre audace. Voce fuori dal coro anche l’etichetta che rappresenta la pergamena del contratto di vendita del maso Kristploner, risalente all’anno 1769. Un’etichetta che non può essere cambiata, è il simbolo del forte legame familiare e della Famiglia con il territorio, le tradizioni, il senso dell’origine e il valore del tempo.
Quando il design veicola l’essenza di un concept si possono raggiungere luoghi carichi di autenticità, esplorare terroir, conoscere persone con un anima vocata ad un futuro che sappia volgere lo sguardo alla tradizione. È il presente evolutivo della Tenuta Hans Rottensteiner.
Tenuta Hans Rottensteiner
Via Sarentino 1a·39100 Bolzano·Italia
T +39 0471 28 20 15·F +39 0471 40 71 54
http://www.rottensteiner-weine.com/it/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(31/03/2019)
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