Top of vini Alto Adige. È questione di terroir e di passione coniugati ad una visione dinamica e lungimirante, perché la qualità è un valore da vivere e comunicare giorno dopo giorno.
di Antonella Iozzo
Bolzano – Top of vini Alto Adige al Parkhotel Laurin di Bolzano i vini altoatesini premiati dalle più importanti guide italiane Gambero Rosso, Espresso, Veronelli, Bibenda, Vinibuoni, Slow Wine, Vitae, Sparkle e Doctor Wine.
Un evento nel segno dell’eccellenza e della convivialità che offre ai wine lovers e agli esperti di settore la possibilità di degustare la qualità altoatesina in calici carichi di espressività ed identità.
Un lungo e meticoloso lavoro per vini capaci di esprimere il gesto del produttore, la passione del cantiniere, la voce unica del territorio. Dai bianchi ai rossi fino agli spumanti altoatesini, ogni etichetta un carattere ben preciso che rilancia le tante sfaccettature di un terreno circoscritto ma molto variegato. Il prestigio dei riconoscimento esprime in tutte la sua caratura il senso e l’essenza di questo concept, ovvero concept l’Alto Adige.
Nelle affollatissime sale del Parkhotel Laurin i banchi di assaggio sembrano essere isole di esclusività enologica, ogni bottiglia una tradizione, ogni calice un frammento di vita teso fra emozione e promozione, fra storia e business story, un mosaico che compone la personalità dinamica dell’Alto Adige.
Per iniziare bubbles, Metodo classico alto Adige come lo spumante Riserva Hausmannhof 2006 firmato Hademburg premiato dalla Sparkle.
Autenticità, fedeltà al territorio, personalità declinate nelle diverse interpretazioni del Pinot Bianco. Saggiarli tutti? Impossibile. Selezionarli? Arduo lavoro. Osare un blind taste? Perfetto per lasciarsi guidare dalle sensazioni e scoprire la veemenza del Pinot Bianco Vial 2014, Cantina Caldaro (Espresso), la sapidità del Pinot Bianco Sirmian 2014, Nals Margreid (Gambero Rosso), la mineralità del Pinot Bianco riserva Passion 2013, Cantina San Paolo (Vitae).
Se nella maggior parte dei casi i punteggi delle guide sono delineati, anche, se non soprattutto, dal carattere del terroir da cui provengono nel caso della Cantina Terlano quest’aspetto è una quintessenza che corrobora l’eccellenza, la passione e il fine imprinting degli enologi che nel corso del tempo hanno saputo interagire con il territorio creando rarità supreme, emozioni per istanti eterni, capolavori sui quali concordano le migliori guide.
E non ci meravigliamo se ritroviamo in questo evento molte etichette pluripremiate come il Terlan Chardonnay Rarità 2003, Terlaner, grande Covèe 2012, Nova Domus 2012. Il pubblico apprezza e degustando il Pinot Grigio Unterebner 2013 Tramin, condividiamo la melodia riconosciuta da Doctor Wine che prosegue con il Bianco Beyond the Clouds 2013 di Elena Walch, conferme che rendono la qualità, una costante.
Armonia ed equilibrio, acidità e mineralità per un’eleganza, voce esclusiva, e autentica dell’Alto Adige nei sorsi di Mitterberg Bianco IGT Donà Blanc 2010, Hartmann Donà (Slow Wine), esserci è questione di stile …altoatesino.
Scoprire i banchi d’assaggio è come scoprire il territorio e il nostro percorso ci conduce nella Valle Isarco, viticultura alpina che regala vini di carattere e raffinati, Riesling, Sylvaner, Müller-Thurgau, dal gusto minerale e dall’acidità stimolante. Diverse declinazioni, diversi produttori, stesso sentimento che guida il lavoro quotidiano in una parabola evolutiva che raggiunge il palato internazionale.
Quando la passione autoctona ridefinisce il valore del vitigno, dal calice si eleva il credo del produttore. È un atto di fede dai profumi unici e inconfondibili che ci riportano nelle aree più calde dell’Alto Adige a sud, dove il Gewürztraminer rivela la sua magia. Aromaticità, intensità, struttura ricca e poesia sensuale nelle due versioni Girlan: Aimè 2014 (Vinibuoni) e Flora 2014 (Vitae). Corollario che prosegue con l’audacia di Brenntal 2012, cantina Cortaccia (Gambero Rosso) e ancora una volta nell’emisfero della Cantina Terlano con Lunare 2013 (Espresso e Vinibuoni).
Innovazione ed esperienza, intuito e saggezza sono i punti forza della qualità Alto Adige. Ogni bottiglia conferma la vocazione del territorio e l’intraprendenza dei produttori nel veicolare il terroir come storia fatta di uomini e di terra.
La degustazione esprime tutto ciò anche quando si veste di rosso con la Schiava, leggerezza, freschezza, facile beva e piacere nel condividere un buon calice di verità. Molte le etichette come il S. Maddalena Classico 2014, Pfannenstielhof, Johannes Pfeifer ( Gambero Rosso). Red wine dal tono internazionale con il Pinot Nero, buono il Pinot Nero Riserva Trattmann Mazon 2012, Girlan (Gambero Rosso), il Merlot e il Cabernet. Ritorno autoctono vincente con il Lagrein, deciso, tannico morbido e rotondo che si alternano nelle varie interpretazioni tutte degne di note.
Sinfonia di passiti, Gewürztraminer Vendemmia Tardiva, Moscato Giallo e Moscato Rosa, per un incontro con la serata che lascia il posto alla notte.
Empasse emozionale naturale e conturbante che invita ogni papilla gustativa a naufragare nel dolce risveglio dei sensi ammaliati dal Vino Bianco Passito Le Petit 2013, Manincor, per poi scivolare verso le placide onde di oro avvolgente del Gewürztraminer, vendemmia tardiva, Terminum 2012 Tramin, premiato da quasi tutte le guide con il massimo dei voti, e scoprire la loquacità dalla fine persistenza. È come se l’aromaticità e la dolcezza, mai stucchevole di ogni sorso irrorasse di piacere la mente è il caso del Moscato Giallo Passito Serenade 2012, Cantina Caldaro. Triade premiata dalla guida Veronelli.
Cinque Grappoli Bibenda per: Valle Isarco Kerner Passito Nectaris 2013 Cantina Valle Isarco, vivacità e freschezza come satin che avvolge e non stravolge, Gewürztraminer Passito Cashmere 2013 Elena Walch, fascinazione calda come velluto e ambra, Gewürztraminer vendemmia tardiva Pasithea Oro 2013 Girlan, semplicemente impalpabile, Moscato Giallo Passito Baronesse Baron Salvadori 2012 Nals Margreid, finale intenso con note di frutta essiccata.
163 i riconoscimenti ricevuti dai vini altoatesini, 26 i vini dell’Alto Adige che hanno ricevuto più di un riconoscimento 19 di questi sono bianchi, 5 rossi e due spumanti. Circa 5.300 ettari di viti (solo lo 0,75 percento della coltivazione italiana), i numeri delle emozioni confermano la qualità del territorio più premiato in assoluto. I numeri del successo? È questione di terroir e di passione coniugati ad una visione dinamica e lungimirante, perché la qualità è un valore da vivere e comunicare giorno dopo giorno.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(22/11/2015)
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