Vino in Villa l’evento dedicato al Prosecco Superiore varca le mura del Castello di San Salvatore e presenta il territorio con itinerari che faranno conoscere le colline di Conegliano Valdobbiadene, candidate a patrimonio Unesco.
Redazione
Valdobbiadene (TV) – Scoprire un luogo candidato a Patrimonio Unesco con in mano un calice dello spumante italiano Docg che ha conquistato i consumatori di oltre 80 Paesi nel mondo. Affacciarsi alle finestre di uno splendido castello, in un borgo del XIII secolo, sulle colline ricamate di vigneti che si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene, passeggiare lungo le vie di un paesaggio che ha ispirato un pittore come il Cima ma anche poeti e scrittori. Tutto questo è Vino in Villa, Festival Internazionale del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, in programma il 18 maggio al castello di San Salvatore di Susegana (TV), dalle ore 10.00 alle 22.00.
L’evento, interamente dedicato all’area storica di produzione del Prosecco, offrirà una full immersion nel mondo di questo spumante, che nasce da vigneti “fatti a mano”, poichè nei secoli l’uomo ha lavorato le pendici delle colline ricamandole di vigne e creando un panorama mozzafiato. Vino in Villa sarà l’occasione per conoscere di persona i produttori e la loro filosofia in un banco d’assaggio con circa 300 etichette di realtà diverse, dalla grande casa spumantistica alla piccola azienda. L’area svelerà anche il suo lato gourmet grazie ai “Menù di Vino in Villa”, proposti nei ristoranti che aderiranno all’iniziativa, studiando l’abbinamento perfetto tra le bollicine di questa denominazione e i prodotti tipici della cucina veneta. Quest’anno, però, Vino in Villa sarà anche l’occasione per scoprire il paesaggio in cui nasce questo vino e le sue bellezze architettoniche.
La manifestazione, infatti, si spingerà anche oltre le mura del castello di San Salvatore, una delle strutture fortificate più interessanti della regione. Sabato 17 e domenica 18 maggio, turisti e amanti dell’enologia potranno visitare il territorio e, in particolare, le 43 Rive, che indicano altrettante espressioni territoriali dove le pendenze e le altimetrie danno origine a sensibili sfumature organolettiche nei vini. Luoghi che non rappresentano solo un Cru ma sono anche vere e proprie opere d’arte, nate dall’incontro tra la natura e il lavoro dell’uomo. La zona che si estende tra Conegliano e Valdobbiadene si offre ai turisti come un museo a cielo aperto tra monumenti e testimonianze storiche, come i sentieri della Grande Guerra.
L’area è stata immortalata dal Cima da Conegliano, uno dei maestri del paesaggismo veneto. Chi si reca a Vino in Villa avrà l’occasione di conoscere alcune delle sue opere visitando la vicina Conegliano, città che in cui è nato il pittore e che conserva, all’interno del duomo, uno dei suoi olii più importanti, la “Madonna in trono col Bambino tra Angeli e Santi”, del 1492. Il centro storico di questa cittadina, di origine medievale, offre anche altre visite di interesse storico – culturale. Tra queste, la mostra “Un Cinquecento inquieto”, organizzata da Civita Tre Venezie, che sarà ospitata a palazzo Sarcinelli dall’1 marzo all’8 giugno. All’interno della galleria d’arte di via XX Settembre, troveranno spazio 25 opere (più oggetti, documenti, libri, incisioni di Albrecht Dürer) a cui si aggiungerà in un percorso turistico-culturale una decina di altre opere distribuite tra Conegliano e dintorni, opportunamente segnalate in loco di modo da costruire un itinerario tematico. Oltre al maestro coneglianese, tra i pittori vi saranno Francesco Beccaruzzi, Marco Basaiti, Ludovico Fiumicelli, Sebastiano Florigerio, Paris Bordon, Giovanni Antonio Pordenone, Francesco da Milano, Giovanni Agostino da Lodi, Antonio Solario, Andrea Previtali, Palma il Vecchio, Giovanni e Bernardino da Asola, Girolamo Denti, Giampietro Silvio, Pomponio Amalteo, Riccardo Perucolo. Ma a Conegliano si trova anche la Scuola Enologica più antica d’Italia (informazioni e visite tel. 0438 61421), fondata nel 1876.
Visitata la città del Cima, con il suo castello e le sue bellezze, tra cui la Sala dei Battuti, ci si può inoltrare lungo i saliscendi in cui nasce il Prosecco Superiore. Inevitabile, ad esempio, una tappa a Rua di Feletto dove si impone alla vista l’ex eremo camaldolese di Colle Capriolo, del 1670, dotato in origine di 14 cellette, ognuna con orto e giardino (oggi ne restano quattro). Proseguendo l’itinerario, ecco comparire davanti agli occhi la Pieve di San Pietro di Feletto, risalente all’XI secolo, che sorge invece sulle rovine di un tempio pagano, in un territorio originariamente boschivo, oggi ricco di vigne. È una delle pievi più antiche e preziose, le architetture sono semplici e austere, contornate da un ampio porticato e un campanile medioevale. Raffinati affreschi decorano gli interni a tre navate: quelli cinquecenteschi nella cappella di San Sebastiano, mentre il grande “Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Pietro”, del XIII secolo, domina il catino absidale. Da segnare nel taccuino di viaggio la tappa al Molinetto della Croda, costruito a inizio ’600 che conserva ancora oggi un grande mulino (informazioni: tel 0438.978199). Lungo il percorso si incontreranno poi Pieve di Soligo, con le sue chiese e ville venete, Farra di Soligo con la chiesa di San Vigilio, completamente circondata dai vigneti.
Tra le aree in cui perdere lo sguardo c’è quella del Cartizze, 106 ettari di vigneto che dà il nome al celebre spumante. È prodotto tra le colline più scoscese di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Tra i luoghi più fotografati dai turisti c’è l’Abbazia cistercense di Santa Maria di Follina, eretta su un precedente edificio benedettino nel XII secolo. Di pianta latina, custodisce la statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice. Chi seguirà il profilo della vallata giungerà a Vittorio Veneto, la “città della vittoria” contro gli austriaci nella Grande Guerra, alla quale è dedicato il Museo della Battaglia. Ad affascinare gli occhi dei visitatori c’è il centro di Serravalle con i suoi palazzi antichi e il santuario di Santa Augusta, posto in alto e raggiungibile a piedi. Grazie a Vino in Villa, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, figlio dell’arte del produrre un vino di qualità, diverrà così lo strumento attraverso cui raccontare l’arte e la cultura di un territorio candidato a Patrimonio Unesco.
Vino in Villa:
Domenica 18 maggio banco d’assaggio dalle 10.00 alle 22.00
Per informazioni : Consorzio per la Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene
Tel. +39 347 8989027 www.prosecco.it
Redazione
(27/01/2014)
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1