Il Cabernet Sauvignon è, secondo le statistiche, primo tra i vitigni più piantati e diffusi al mondo.
Il vitigno più diffuso nel mondo? Il Cabernet Sauvignon, rappresentato da ben 290.091 ettari su tutta la superficie terrestre. Seguono il Merlot, a 267.169 ettari, l’Airen a 252.364 ettari, il Tempranillo a 252.364 ettari, e lo Chardonnay, a 232.561 ettari.
Lo rivela l’Università australiana di Adelaide che ha stilato la più grande banca dati sul vigneto internazionale, analizzando 1.271 diverse varietà di uva e fotografandone la presenza in 44 Paesi e 521 Regioni del vino.
Il censimento riguarda il ventennio 1990-2010 e mostra come in questo arco temporale Cabernet Sauvignon e Merlot abbiano più che raddoppiato la loro percentuale di “vineyard share” salendo al top della classifica, e superando l’Airen che vent’anni fa occupava la prima posizione. Intanto altri vitigni sono praticamente scomparsi dalle prime posizioni: è il caso del Rkatsiteli, al terzo posto nel 1990 e oggi presente solo in Georgia.
L’andamento generale, comunque, è di ampliamento delle varietà: se nel 2000, poco più della produzione mondiale era costituita da sole 35 varietà, in dieci anni si è avuto un incremento del 66%. Ma vediamo cosa succede in Italia. Confermato il primo posto del Sangiovese che, con 71.619 ettari, doppia il secondo della graduatoria: il Montepulciano fermo a 34.824 ettari.
Completano la top 5, il Catarratto Bianco con 34.794, il Merlot con 28.042 e il Trebbiano Toscano con 21.501 ettari. Vitigno, quest’ultimo, che tra gli italiani è il più diffuso a livello internazionale, nonostante abbia registrato un calo nella coltivazione: dalla quinta posizione nel 1990 alla nona del 2010. ( www.gamberorosso.it )
di Loredana Sottile ©Riproduzione riservata
(14/01/2013)
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